Ok, la vita è così piena di sbatti che a volte invidiamo il Capibara Maggiore del Pantanal (cercare su Google). Ma per quei temerari che hanno in progress il desiderio campare tanto, e soprattutto bene, ci sono buone notizie. Niente cose astruse tipo imbottirsi di pappine e integratori e sfasciarsi di crossfit, perché adesso è arrivata l’Università di Sidney a ridimensionare le pretese di chi ci vorrebbe in forma e in salute forever and ever. Prima per abbassare il rischio di rotture mica da ridere tipo patologie cardiovascolari & their friends, il consiglio era fare dei diecimila passi al giorno. No, dico, die-ci-mi-la.
Quanti passi dobbiamo fare DAVVERO
Uno scherzo vero? Una call all’ultimo secondo, un vocale della tipa, un messaggino del commercialista, un appuntamento last minute (e non ce lo vuoi mettere un aperitivino?) e insomma, basta uno scazzo minimo a far saltare l’agenda anche al più intransigente dei salutisti. A Sidney devono aver raccolto il nostro feedback (“diecimila passi al giorno? Ma se sono operativo h24!”) e sono corsi subito ai ripari. Analizzando milioni di milioni di dati provenienti da tutti i contapassi possibili e immaginabili, podometri, accelerometri, e tutti li ometri che ormai si fanno gli affari nostri da mattina a sera, è venuto fuori che “Per quanto riguarda la mortalità dovuta a qualsiasi causa, l’incidenza di malattie cardiovascolari, la demenza e le cadute, è stata osservata una relazione dose-risposta inversa e non lineare, con punti di inflessione attorno ai cinquemila-settemila passi al giorno”.
Non sarà “bere cinque campari e prosecco al giorno”, ma è sempre più abbordabile. Si tratta di una distanza fra i cinque e i sei chilometri a seconda di quanto avete le gambe lunghe. Se vi sembra un botto di strada, pensate a dove parcheggiate quando andate a fare serata in zona Tortona. Quindi, non avete più scuse, impostate la modalità OOO per le mail in arrivo e mettetevi in marcia. E siccome ci teniamo alla vostra glicemia, sotto trovate cinque passeggiate imbruttite che abbiamo disegnato misurando le distanze per voi. Perché voi siete tipi precisi.

Passeggiata dell’Area C
Un percorso lungo il cerchio magico della City, l’anello di congiunzione fra l’uomo e l’Imbruttito.
Un viaggio ai confini della grande cassa del Comune, da fare con il cane e dogsitter al seguito, con l’unica accortezza di non confondere il contapassi e il Telepass. Si può fare in senso orario o antiorario, ma bisogna tagliare all’interno di Parco Sempione, altrimenti i passi aumentano e rischiate di bucare l’inizio dell’Eredità.
Difficoltà: easy
Durata: prendetevela comoda.
Luoghi d’interesse: tutte le telecamere di Beppe Sala.
Outfit: trendy o tremendy va bene uguale

Passeggiata delle Zanzare
Carichi? Allora potete avventurarvi in luoghi impervi come i confini del nostro comune preferito. Partenza: capolinea della metro 4, e poi via, su per le sponde del Naviglio. Grande soddisfazione quando incrociate quei poveri disgraziati che sono arrivati fin lì a corsa o in bicicletta: loro non sono sgamati come voi e non sanno che bastano settemila passi. Prima di incamminarvi assicuratevi di avere il canale sulla destra, altrimenti vi ritrovate ad Abbiategrasso senza nemmeno sapere come. E chi ha voglia di venirvi a prendere?
Difficoltà: alta se piove
Durata: un’ora e venti più l’attesa per la metro.
Luoghi d’interesse: turisti che si fanno i selfie davanti al vicolo Lavandai.
Outfit: roba da lavare.

Passeggiata del Plafond
L’avete già fatta mille volte, ma è lo state of mind che fa la differenza. Questo itinerario è la via Crucis del vostro c/c: si parte da Corso di Porta Ticinese, dove tutto sommato i prezzi sono ancora abbordabili, e si percorrono in salita tutti gli scaglioni Irpef: via Torino, corso Vittorio Emanuele, Montenapo, il tratto defaticante di corso Garibaldi per finire a pregare in piazza Gae Aulenti. 7000 sì, ma non stiamo parlando di passi.
Difficoltà: in base al budget
Durata: incalcolabile
Luoghi d’interesse: tutti i negozi dove non entrate “tanto non posso comprare nulla”
Outfit: Carta o Bancomat

Passeggiata degli Sprizzini
Anche questa l’avete già fatta mille volte (non ve lo ricordate eh?). Si parte dalla fermata Isola e si fanno in lungo e in largo tutte le vie del quartiere: Borsieri, Dal Verme, Carmagnola, Lambertenghi, piazzale Archinto, tante volte a seconda di quanto reggete lo spritz. Finalone sdraiati sul prato della Biblioteca degli Alberi a guardare le stelle, che tanto non ci sono. E se ci sono non vi cagano.
Difficoltà: mooooooolto impegnativo
Durata: dal tramonto all’alba
Luoghi d’interesse: Vinyl, Deus Ex Machina, Frida…
Outfit: da competition

Passeggiata Belvedere
Milano dall’alto si vede solo dai grattacieli, dall’aereo e dal Monte Stella. Questa camminata attraversa tutte le alture che offre la City (due). Dalla fermata Citylife si raggiunge il parco Alfa Romeo e da lì si comincia a salire la spirale. Arrivati in cima si beve alla fontanella e si chiede una grazia (non funziona, ma ci stava bene). Si scende dall’altro versante, si attraversano i giardinetti e si raggiunge la seconda altura, il parco Monte Stella. Anche qua arrivate sulla vetta, respirate l’aria buona del Ghisallo e vi siete guadagnati la possibilità di tener testa al vostro amico che abbraccia la croce in cima alla Grignetta nella foto profilo.
Difficoltà: si scherza mica
Durata: nell’ora di punta calcolate un’ora in più
Luoghi d’interesse: la panchina più lunga del mondo (ma daaaai, pure quella c’abbiamo?)
Outfit: voglia di country chic con la tuta del liceo

Oh, ora non avete più scuse. Noi andiamo a berci uno spritz, quando avete fatto chiamateci. Ci vediamo fra cento anni al bar Basso.
Autore: Francesco Cellini









