Milano capitale della moda, del design e… del turismo? Per il terzo punto, nì. Perché quasi tutti i musei civici e statali di Milano, il lunedì, sono chiusi. E per i turisti che arrivano in città, questo inconveniente si sta già rivelando un problema. Anzi, un vero sbatti.
Dalla Pinacoteca di Brera al Museo di Storia Naturale, dal Pac alla Triennale, il lunedì è infatti tutto chiuso. «Bisogna fare i conti con la sostenibilità di sette giorni di apertura: con i tagli continui agli enti locali, più che nuove aperture dobbiamo cercare di non ridurre quelle attuali», spiega l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno. Qualche eccezione, a dire il vero, c’è: il Museo del Novecento, Palazzo Reale e il Mudec il lunedì aprono alle 14:30. Il rischio per i turisti, però, è di ritrovarsi imprigionati in code chilometriche.
Oltre a questi musei, infatti, solo il Poldi Pezzoli e la Fondazione Prada – privati – hanno spostato il giorno di chiusura al martedì. Il che li pone comunque un passo indietro rispetto ai grandi musei internazionali come il Moma di New York, che insieme al Metropolitan Museum è aperto sette giorni su sette. E ancora: la Tate Gallery a Londra e il Prado a Madrid.
Da noi, invece, la situazione è diversa. La scelta di chiudere i musei il lunedì ha, oltre che un motivo economico, anche uno pratico. «Un museo ha bisogno di un giorno di chiusura al pubblico […]: si fa manutenzione, si rivedono allestimenti. Di sicuro i turisti potranno fare shopping e mangiare bene» spiega Fiorenzo Galli, direttore del Museo della Scienza e della Tecnologia. Perché, a differenza dei musei, i negozi e molti ristoranti hanno già abolito il giorno di chiusura.
Siamo sicuri che il tema resterà scottante, soprattutto in una stagione turistica come l’estate. In attesa di capire che cosa succederà, ai turisti che (mal)capiteranno in città di lunedì ci limiteremo a far conoscere la nostra cucina tradizionale. Sperando, un domani, di soddisfare anche la loro fame di cultura e di riuscire a emulare sotto questo aspetto le città estere.
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