Movida fa rima con estate, ma anche con sicurezza. In Darsena, uno dei luoghi prescelti dai milanesi per bere una roba all’aperto, sono scattati da qualche giorno i divieti dell’estate: no a vetro, lattine, aste da selfie (ebbene sì), e food truck. I locali, si legge nell’ordinanza del Comune, potranno vendere le bevande «previa spillatura o mescita in contenitori di carta o plastica». Nulla di nuovo per alcune zone di Milano, ma non (ancora) in Darsena.
Nota di colore: il divieto è valido anche per fuochi artificiali, petardi e razzi. (In quanti stessero pensando di sparare i botti in Darsena è difficile dirlo, ma prevenire è meglio che curare). Il provvedimento, già annunciato dal Comune nelle scorse settimane, resterà in vigore per un mese. Al momento non sono previste restrizioni alla vendita degli alcolici, ma è stato potenziato il presidio dei vigili per verificare le vendite abusive di alcol.
«Si tratta di un provvedimento rinnovabile – ha spiegato l’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza – e continueremo fino a quando sarà necessario. […] l’obiettivo è di far diventare un’abitudine quella di non introdurre bottiglie di vetro o lattine in Darsena, come di fatto è successo in altre aree dei Navigli dove gli esercenti sono abituati a non vendere bottiglie di vetro». Un segno, più che di civiltà, di sicurezza, visto il rischio di rompere le bottiglie di vetro per terra.
Per quanto riguarda il cibo da strada, il divieto si estende tra piazza XXIV Maggio, viale Gorizia, via Codara, piazzale Cantore e viale Giovanni D’Annunzio. In questo caso l’obiettivo è quello di tutelare l’ambiente ed evitare di trasformare la Darsena in una discarica a cielo aperto. L’intenzione è più che nobile; vediamo se ora diventerà realtà.
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