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Giargianata is in the air: arriva l’aria delle alpi “in bomboletta”!

Per la serie non diciamolo troppo ad alta voce, ecco che il famoso detto «ci faranno pagare anche l’aria!» diventa realtà in Svizzera. Tra un conto fantasma, una tavoletta di cioccolato e un riccastro che addita i pendolari italiani con quel non so che di sdegno, si fanno largo i giargia-geni della Swiss Alpine Air: azienda del Canton Zugo, […]

Per la serie non diciamolo troppo ad alta voce, ecco che il famoso detto «ci faranno pagare anche l’aria!» diventa realtà in Svizzera. Tra un conto fantasma, una tavoletta di cioccolato e un riccastro che addita i pendolari italiani con quel non so che di sdegno, si fanno largo i giargia-geni della Swiss Alpine Air: azienda del Canton Zugo, zona famosa per la grappa alle ciliegie (kirschwasser) e la bassa tassazione per le società.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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Imbottigliare l’aria is the new siete troppo poveri pure per respirare. Sì, l’azienda si è messa a imbottigliare l’aria delle Alpi in bombolette spray per la bellezza di 18,47 franchi (16 euro), con tanto di sito online e spedizione worldwide: 3 bombole spray costano solo 39 euro, mentre il formato famiglia 148 euro. Ben 12 pezzi, un affare!

«Abbiamo pensato agli abitanti di megalopoli fortemente inquinate come Pechino e Delhi. Secondo l’Oms il 98% delle città con popolazioni di oltre 100mila persone non possono contare una qualità dell’aria soddisfacente. In alcuni casi c’è un impatto diretto sulla salute e il benessere» spiega l’amministratore delegato dell’azienda, Danny Wurr, sfregandosi le mani all’idea di vendere bombole spray – contenenti l’aria delle alpi centrali svizzere – complete di una mascherina per l’aerosol a tutti coloro che respirano aria di m***a tutto il giorno.

«Ci sentiamo pionieri, come coloro che quarant’anni fa investirono nell’acqua in bottiglia. Oggi a nessuno verrebbe in mente di eccepire di fronte a una persona che al ristorante ordina una bottiglia di minerale, noi non abbiamo fatto altro che estendere questo concetto. Esportiamo già l’acqua alpina svizzera, il cioccolato e il formaggio. Perché non esportare anche la nostra aria pulita? È la migliore al mondo». Certo, non fa una piega, socialmente sullo stesso piano.

Ora però basta perculare. Ci sono luoghi in cui spopola: basti pensare all’Estremo Oriente e a Dubai, dove tra una boccata Behike – il sigaro cubano da 375 euro il pezzo – e una d’aria Svizzera, il business va a gonfie vele. Se gli affari proseguiranno positivamente – come la Swiss Alpine Air si augura – commercializzeranno l’aria con un’ulteriore differenza: come per le fonti d’acqua, verrà raccolta su specifiche montagne.

E voi, preferite quella della Punta Dufour o delle Alpi svizzere orientali?

Credit immagine copertina 1, 2

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