Chi avrebbe mai detto che, la realtà virtuale dei Sims e le loro tragiche morti per asfissia, si sarebbe trasformata qualche anno dopo in una realtà fatta di cag**e virtuali opera di persone reali. C’era una volta quello che gli amici chiamano Zuck-one, un bambino con un grande sogno: costruire un mondo alternativo in cui le persone potessero – purtroppo e per fortuna – sentirsi libere di essere ed esprimersi. Nacquero così i famigerati post condivisi, che davano – e danno tuttora – la possibilità di capire se sei un webete, un leone da tastiera, Nazi-grammar etc. Ecco i tipi di post più amati/odiati su Facebook:
1_Troll
Sono senza dubbio i migliori e popolano il 90% della rete, suscitando disgusto e oltraggio tra perbenisti, moralisti, leghisti (e tutto ciò che finisce con -isti) e tutti coloro che polemizzano anche su quanto zucchero la popolazione mondiale metta in media nel caffè. I loro post toccano svariati temi, dall’attualità alla tuttologia, conditi con sarcasmo, humor nero, cinismo e una buona dose di sana ironia più o meno comprensibile, più o meno simpatica. Più o meno, per l’appunto.
2_ Animalisti
Spinti da istinti elevati, riempiono la bacheca di post condivisi da pagine ufficiali e associazioni attive nel campo della tutela degli animali domestici. Rendono virali video in cui si maltrattano i suddetti, colorati da insulti, bestemmie e minacce di morte nella speranza che le autorità facciano qualcosa. Poi però, portano il cane a spasso 30 minuti al giorno, si improvvisano educatori dell’ultima ora e vivono in un monolocale in Giargialand. Ma state calmi.
3_ Vegani/Vegetariani
Finchè condividono ricette e colazioni con avocado, sono bff dal pollice verde di tutti, ma poi… Ecco che sale la linfa, pardon, il sangue al cervello e iniziano ad accusare random un voi generico, reo di maltrattare povere bestie. Ma chi ca**o è questo voi che mangia carne h24 e sevizia piccoli di unicorno?
4_ Citazioni improbabili
C’è sempre il Padrino di turno che arriva da Taranto, la Coco Chanel dalle unghie con i brillozzi lunghe 5 cm, la Belieber che fa di Justin il nuovo Lewis, il Dorian Gray della 20 hours, il Michael Jackson della domenica sera all’Up town. Insomma, nella categoria citazioni improbabili, rientrano tutte quelle frasi famose o quotes improponibili – onore e rispetto in primis – che fanno venire voglia a te e ai legittimi autori di morire (o farlo di nuovo). Lo stile passa, ma l’ignoranza resta.
5_ Info-Bufale
Leggere per molti è un optional, non c’è altro da dire. Figuriamoci verificare una fonte, questa sconosciuta! Maseiserio.it?
6_ GIF
Sono il trend da quando sono scappate urlando dai Tumblr di Cosplayer, adolescenti in crisi esistenziale, fashionisti metro-vario-sexual e in genere sono meme, scene di film, seri-tv, anime, porno, documentari. Ogni Imbruttita minimo ne ha una ventina nella sezione link salvati da utilizzare alla voce bitch please, fab o you cant’ sit with us.
7_ Common orgoglio
Possono essere stati personali, foto familiari, video in cui viene mostrato al mondo circostante che tutto quel che fai è #iltop, #thebest #figata #trendy #glamour. La foto della tua mamma è fighissima #twotwin #sisters ma poi arriva zia Pina che nei commenti rovina tutto, salutando te e tua sorella, chiedendo come va l’uni e cos’hai fatto sabato sera. Poi bhè, puoi sempre andare prima da McDonald’s – per riempirti – e poi da Nobu e scrivere #ciaopovery!
8_ De gustibus
È la condivisione di post inerenti le proprie preferenze in fatto di artisti, cantanti, scrittori, calciatori, tennisti, pittori, fotografi, magazines e qualsivoglia elemento di interesse. È qui che spunta Schopenhaur con in coda un Salvini, sorpassato da Botticelli e Obama, seguito da Shakespeare che se la batte con Cristiano Ronaldo e Kanye West in un testa a testa mica da ridere. Meno male che ci sono le reactions – per così dire – perché questo de gustibus non disputandum est, ci ha leggermente rotto i cogli**i.
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