L’unione potrebbe fare la forza, o un gran casino. Su no mi, ma se ne sta parlando seriamente.
MoBike e Ofo, i due operatori mondiali del bike sharing in modalità free floating, che da poche settimane hanno invaso Milano con le loro biciclette, potrebbero fondersi in un’unica società. L’indiscrezione è autorevole, perché arriva dall’agenzia Bloomberg che sarebbe al corrente delle trattative; Ofo non ha commentato la notizia, mentre MoBike ha spiegato in una nota inviata all’agenzia Usa di non avere in programma progetti di questo tipo, aggiungendo che il gruppo è «concentrato appieno nell’estendere il successo a livello globale».
Il cash, comunque, alle due società non manca: dietro Ofo, valutata un miliardo di dollari, c’è Alibaba, leader cinese del mercato settore e-commerce, mentre a finanziare Mobike, valutata ben tre miliardi di dollari, c’è TenCent che gestisce la piattaforma WeChat di messaggistica istantanea.
Quindi cosa succederebbe in caso di fusione? Difficile dirlo, ma gli obiettivi sono di allargare il mercato (praticamente per diventare i leader indiscussi del bike sharing in free floating) e migliorare la gestione delle bici nelle città cinesi, oltre che a quelle italiane, visto soprattutto come siamo messi attualmente con bici lasciate nel naviglio o in mezzo alla strada, e anche perché l’obiettivo a fine anno è di avere in giro per Milano 12mila bici… una bella sfida.
Qualcuno nella sede centrale di Via Paolo Sarpi, comunemente detta Cina, ha già provato una fusione simile: Didi Dache e Kuaidi Dache si sono fusi in Didi Chuxing, divenendo il più grande gruppo di ride-sharing in Cina e la cosa ha portato anche al successivo acquisito, avvenuto lo scorso anno, di Uber China.
Qui le cose sarebbero ben diverse, ma prima di pensare a fondersi, meglio iniziare a gestire la situazione in città!
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