Milan l’è un gran Milan, ma a qualità della vita inizia a perdere colpi. Almeno secondo la classifica del Sole 24 Ore che ogni anno mette a confronto le 110 province italiane per stabilire in quali si viva meglio e in quali peggio.
A sorpresa, Milano perde il podio, dopo due anni consecutivi al secondo posto, scivola in ottava posizione, ma rimane comunque la migliore tra le grandi città. La stessa sorte, infatti, è capitata a Roma (dal 13° al 24° posto) e Torino (dal 35° al 40°).
Ed è proprio Belluno ad aggiudicarsi la vetta della 28esima edizione della classifica, che mette sul piatto della bilancia 42 indicatori in sei macro-settori che spaziano dalla sicurezza alla ricchezza, dall’occupazione all’ambiente.
A ben vedere, sono le Alpi a fare la differenza, se si considera che prima del capoluogo lombardo troviamo, oltre a Belluno, Aosta, Sondrio, Bolzano, Trento, Trieste e perfino Verbano-Cusio-Ossola.
A Milano ci si consola con il primo posto nel settore Ricchezza, con il primato nel pil pro-capite, nell’importo medio delle pensioni e nei depositi bancari. Non male anche in ambito Lavoro e consumi, che la vede in seconda posizione. Nota dolente: il tema Giustizia e sicurezza, che la piazza all’ultimo posto e che ha fortemente influenzato la perdita di posizioni rispetto allo scorso anno nel quadro generale sulla qualità della vita.
Diversi i risultati di un’altra classifica, quella pubblicata da ItaliaOggi e curata dal Dipartimento di statistiche economiche dell’Università La Sapienza di Roma, con il supporto di Cattolica Assicurazioni. Con parametri simili a quella del Sole 24 Ore, in cima troviamo Bolzano e Trento, mentre Milano scivola in 57esima posizione.
Tutto sommato, meglio quella del Sole.
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