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Food&drink
gialle-e-co-baked-potatoes

Sapessi com’è strano mangiare con meno di 25 euro a Milano. Eppure, nella capitale italiana degli stellati, dove il costo del pane al kilo può sfiorare i dieci euro e il cummenda fa la fila in cassa al luxury food store a pochi passi dal Duomo, è ancora possibile. A ben guardare sono molteplici le alternative low cost opzionabili, ma il compromesso tra prezzo moderato e qualità dell’offerta va a discapito della seconda, come da copione.

Quando ci capita di leggere che in questa città ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche, ci vorremmo quasi credere, ma chi ha buon gusto sa che non è così. O almeno, non sempre. Cose come la valorizzazione degli alimenti impiegati e la lotta allo spreco hanno fatto sì che la ristorazione contemporanea – trainata da quella milanese – iniziasse però a comprendere le potenzialità di un’offerta al consumatore costruita attorno all’idea del buono, benfatto e non salato. Sacrificare il palato a vantaggio di una spesa contenuta non è più un’equazione indiscutibile. E questi cinque indirizzi, tanto per cominciare, ne sono la dimostrazione:

1_Gialle & Co., Via Alessandro Volta 12 

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Da un’idea di cinque amici, nasce la prima baked potato all’italiana. Dai 7 agli 11 euro le proposte di Gialle & Co. hanno nomi divertenti e ironici, come il concept del locale: si dividono in Fishytariane, per gli amanti del pesce, in Meatariane, per chi non può fare a meno della carne, in Veggytariane e Vegane per il popolo green. From Puglia with Chili (cime di rapa in crema e al vapore + peperoncino + olio EVO), Assai Green (taleggio Ganassa + radicchio cotto e crudo + noci), Keep Calm and Bacca Là (baccalà mantecato + olive nere + germogli), Funghetti Western (brie fuso + prosciutto cotto Capitelli + funghetti + salsa di rucola) tra le patate cotte al forno più soddisfacenti. Non manca inoltre una proposta per l’aperitivo: le mini baked. Patate più piccole dai 3 ai 14 euro, farcite e servite come finger food, per una degustazione completa. ‘Cause Italians Bake It Better.

2_a’Mare Restaurant, Via Santa Tecla 3 

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Praticamente dietro il Duomo tornare con la mente e con il gusto ai sapori del mare, della Puglia e di tutta la tradizione mediterranea si può. L’ambiente è diverso dai tipici ristoranti di pesce a Milano, è genuino e familiare, e prova a interpretare diversi format, dallo stile più streetfood, alle degustazioni, ai piatti più articolati. Dal 2012 qui si mangiano abbondanti fishburger prima che diventassero di moda. Con gamberi, insalata di carciofi, pomodoro secco, olio alla senape e lattuga. Di tonno, con caviale di melanzana, pomodoro, fior di latte e pesto di rucola. Con tartare di salmone, 
maionese all’erba cipollina, insalata al balsamico e mela verde. Di polpo, con insalata di patate, capperi, olive leccino, pomodoro crudaiola e olio al basilico. Oscillano tutti dai 12 ai 14 euro. E saziano. Figa se saziano.

3_La Bottega di Lomi, Via Sant’Agnese 16

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La proposta menù prevede due soluzioni: in un unico piatto, massimo due pietanze vengono 5 euro, mentre con 8 euro se ne possono scegliere, in un piatto più ampio, fino a quattro. Dalla lavagna nera, aggiornata giornalmente, si possono selezionare i piatti espressi, come i tortelli e altra pasta fatta in casa o la tagliata. La carne impiegata è 100% italiana, non a caso le polpette qui sono il cavallo di battaglia. Realizzate in moltissimi modi differenti: in umido, alle olive, alla griglia, con le patate, vegetariane. Il tutto a prezzi più che onesti. Tra Sant’Ambrogio e Cadorna non è poco.

4_Trattoria Sabbioneda, Via Alessandro Tadino 32

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Un luogo storico in città. Una istituzione nella zona. Dal 1946 la cucina casalinga di Romolo fa parlare di sé, senza troppi fronzoli, ma con tantissima sostanza. Le ricette sono quelle della tradizione lombardo-mantovana, con annessi piatti sempre più introvabili al ristorante. Tra i primi tantissimi ravioli, tutti freschi. Tortelli di zucca, plin di carne, ravioli di bufala, di borragine, di brasato, al tartufo, ricotta e spinaci, gorgonzola e noci. Ci sono poi la pasta al ragù o con le polpette e altri piatti che variano periodicamente. Anche i secondi hanno un masterpiece: l’ossobuco con polenta, che qui è davvero famoso. Ci sono poi il brasato, la cotoletta, gli arrosti, il polpettone. Il bollito, la lingua, la testina di vitello, le polpette e molto altro. I prezzi sono incredibili. I primi costano circa 7 euro. I secondi stanno quasi sempre sotto i 10. Il coperto, 1 euro. È consigliabile prenotare perché, non c’è da stupirsi, è sempre pieno.

5_Polpa Burger, Via Agnesi 6, Via Goito 3

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Accoglie i clienti una grande lavagna-menu, che riporta le varie, nel senso di componibili, possibilità di hamburger: Coccio, Merlo, Bersagliere, Completo, Camino, Sosta, Isola. Si sceglie poi il tipo di carne: 200 grammi di fassone, tacchino, chianina agnello, ma c’è anche la polpetta vegetariana. La carne è saporita, il pane è croccantino e tenace. Gli altri ingredienti sono buoni e orgogliosamente made in Italy. Il che esclude, però, l’indispensabile cheddar. La polpa di carne va dai 7,50 agli 11 euro, 7,50 quella vegetariana; salse da 1 a 1,50 euro, verdure da 0,30 a 2 euro, formaggi e aggiunte da 1 a 2 euro, 0,50 la cialda di polenta. Gli hamburger completi da 9,50 euro per tacchino e vegetariano, a 10 fassone, 12 agnello, 13 chianina. Carni e prodotti selezionati.

Credit immagine di copertina 

Articolo scritto da Marco Torcasio

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