Food delivery: una parola magica che garantisce la sopravvivenza di tutti coloro che sono sempre di corsa, ma anche di quelli che semplicemente non hanno sbatti di cucinare.
Per ogni cliente che ordina, c’è un food rider che corre, che affronta la città in bici e che in inverno maledice pioggia e vento. Ma non solo: chi consegna il cibo d’asporto deve anche fare i conti con richieste che potrebbero essere catalogate nel grande album del Ma ce la fate?
Ecco che cosa hanno rivelato, per esempio, i riders di Foodora, tra clienti assurdi e ordini altamente improbabili:
1_Delivery obsession
Quando il delivery si trasforma in un’ossessione, un cliente può arrivare a ordinare ben 500 volte in un anno. Tutto vero, ed è successo sia a Toronto che a Torino. Si tratta di circa un pasto e mezzo al giorno: una notizia, è proprio il caso di dirlo, difficile da digerire.
#celafai?
2_Non ti scordar della Coca Cola
Sul tema bevande da delivery c’è poco da dire: la Coca Cola spacca. Talmente tanto che un cliente in Italia ha ordinato Coca-Cola per 90 volte dallo stesso ristorante. Sono gli svedesi, però, che amano le bollicine scure più di tutti: ne bevono infatti il doppio rispetto alla Francia, che a sua volta ne beve quattro volte di più dell’Olanda. Noi ci siamo persi, ma ci sembra comunque tanto.
#cokina
3_Ordina e sboccia
Chi l’ha detto che si sboccia solo al ristorante? Un locale del circuito olandese dei delivery tiene infatti al caldo, ops, al fresco, una bottiglia di champagne da nove (nove!) litri al prezzo di 1.750 euro. Sbam.
#sbocciamo
4_Sì, lo voglio
Quando l’amore per la propria maglia da riders è forte, la si porta anche sull’altare. E’ successo in Australia, dove un rider di Melbourne si è sposato indossando la giacca Foodora sopra l’abito da cerimonia. Tra altri invitati, ovviamente, vestiti a tema.
#Matipare?
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