Chiudi video
close adblock Il Milanese Imbruttito

Disabilita l'adblock

Ué grandissimo! Ti piace leggere i nostri articoli?
Allora non fare il giargiana, disabilita l’adblock
(così fai girare l’economia, taaac)!

close adblock Il Milanese Imbruttito

Ti ho beccato Giargiana!

Disabilita l’adblock (così fai girare l’economia, taaac)!

Ok

News
politecnico-milano-bovisa-campus-fotogramma-keli-835x437ilsole24ore-web

Non abbiamo (per ora) portato a Milano l’EMA, ma intanto ci siamo presi l’innovazione cinese. E c’è da dire che in termini di avanzamento tecnologico Made In China eravamo già messi niente male, ma qui in Bovisa la cosa si è fatta seria: è in quest’area, infatti, che la Tsinghua University di Pechino ha scelto di aprire la sede del proprio hub europeo per l’innovazione.

A Milano sbarca il braccio operativo TusStar, il più grande incubatore al mondo, megacolosso attivo dal 1999 in grado di raccogliere oltre 5000 aziende (una trentina delle quali già sbarcate in borsa). Cash a palate per TusStar, che ha un giro d’affari globale superiore agli otto miliardi di euro, con oltre un miliardo e mezzo di profitti.

L’obiettivo del progetto è creare, al fianco del Campus Bovisa del Politecnico di Milano, una piattaforma per l’attrazione di investimenti cinesi in innovazione, sostenendo le attività di trasferimento tecnologico fra le rispettive accademie e il mondo delle imprese. Si punterà sicuramente sulla creazione di start-up, attraverso la partnership tra gli incubatori dei due atenei, Polihub e TusStar, ma non solo; verranno organizzati corsi di formazione post graduate ed Executive PhD, destinati anche a manager di aziende di proprietà cinese; e infine l’avvio di una base innovativa congiunta dedicata al design e alla progettazione.

Credit immagine

Ovviamente il tutto, eppphega siamo a Milano d’altra parte, con un giusto tocco di design: «A quest’area – ha spiegato a Il Sole 24 Ore l’architetto Mendini – abbiamo voluto dare un’immagine molto tecnica inserendo vetri retrocolorati ma utilizzando anche materiali tradizionali, come il legno. Era un modo per creare un ponte tra la vecchia Bovisa industriale e le nuove attività. Ai tempi non sapevamo che qui sarebbe venuta un’università straniera. Che in effetti, riflettendo, si integra perfettamente con quello che abbiamo creato».

E quindi rispolverate pure quel progettino di start-up che vi avrebbe svoltato la vita, voi che siete così tanto innovativi, e preparatevi a portarlo in Bovisa; ricordandovi però di tradurlo ora in cinese.

Credit immagine di copertina

Seguici anche su Instagram, taaac!


Vai all'articolo precedenteIndietro
Il Milanese Imbruttito