La nostra top ten dei proverbi milanesi rivisitati in chiave post moderna ha letteralmente scatenato il pubblico Imbruttito. Dai puristi del dialetto milanese sino ai Giargiana più Giargianna, tutti hanno voluto dire la propria. Ci siamo divertiti un sacco a leggere le paccate di commenti che ci avete lasciato. Anche quando avete scritto di milanes arius e di blogger vegnuu giò con la pièna, ci avete strappato lo stesso un sorriso. Cotanto movimento popolare non poteva però rimanere inascoltato e confinato a un singolo post. Ecco quindi un’altra serie di celebri proverbi milanesi, basati esclusivamente sui vostri suggerimenti.
10_Vula bass e schiva i sass (Marco)
(Vola basso e schiva i sassi)
La saggezza popolare ci invita a stare schisci. Chissà cosa penserebbero i nostri avi dei social network che occupano le nostre vite?
9_Un pader mantegn cent fieoü, cent fieoü mantegnen minga un pader (Antonella)
(Un padre mantiene cento figli, cento figli non mantengono un padre)
Questo proverbio non ci sembra un’esclusiva milanese, ma il significato è talmente profondo che ci fidiamo di Antonella. Cari millenials, ne dovete mangiare di michette…
8_Se el me nonu g’aveva la perteghéta l’era un tram (Massimo)
(Se mio nonno avesse avuto la pertighetta™ sarebbe stato un tram)
Ci sono varie versioni dello stesso proverbio. Unica costante è il nonno. Nel resto del mondo dovrebbe avere le ruote, ma a Milano la versione tranviaria è un must.
Nota per i Giargiana: se non sapete cosa è la pertighetta™…..cercatelo su Google, a tutto c’è un limite.
7_V’una pissada senza il pet, a l’è come un viulin senza l’archett (Kirk)
(Una minzione senza un peto è come un violino senza l’archetto)
Il T9 del capitano Kirk confonde l’archett con l’architett, ma intanto non abbiamo bisogno di spiegazioni. Storie di vita vissuta.
6_I danè a fan daná ma avei minga fan tribülà (Giorgio)
(I denari fanno dannare, ma non averne fa tribulare)
Ora come allora, meglio che giri il CASH. Il denaro non fa la felicità, figuriamoci la miseria…
5_L’è mej un andàa, che cent andèmm… (Claudio), ma anche L’è mej un fa’ che cent faremm! (Paolo)
Il sottotitolo per Giargiana non serve. Messaggio diretto ai ganassa. FATTI, NON PUGNETTE
4_Biunda, ciàpel che el dunda! (Dado)
(Donna approffittane….finchè dura)
Dado con grande maestria ci insegna che questo proverbio altro non è che « la trasposizione dell’oraziano Carpe Diem». Chapeau
3_Cun calma e cun pasiensa g’han faa el büs del cü a vün che l’era sensa (Massimo)
(Con calma e con pazienza hanno fatto l’ano a chi era senza
Come dice Massimo è un proverbio immortale, ma profuma vagamente di brianzolo. In ogni caso, meglio stare attenti!
2_Trii cos impusibil. Fà cur i vecc, stà ferm i bagai, tasé i donn. (Chicca)
(Tre cose impossibili. Far correre gli anziani, stare fermi i nani, tacere le donne)
E se lo scrive una donna….
1_Piutost che nient, a lë mëi piutost!” (Manuel)
(Piuttosto che niente. è meglio piuttosto)
La versione milanese suona molto meglio dell’italico «chi si accontenta gode». Semplicemente TOP!
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