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Dite la verità: chi guardate veramente quando siete in video call? Il vostro capo? I colleghi? Oppure il riquadrino che riflette la vostra immagine? Beccati! Già, lo smart working e la conseguente necessità di attivare la cam per le riunioni ci costringono a fare i conti con la nostra facciona. Per carità, c'è pure a chi non frega una mazza, ma stando al boom di ritocchini estetici che contraddistingue questo periodo, la maggior parte dei lavoratori agili non sta vivendo benissimo il confronto impietoso con la webcam.

Lo hanno denominato Zoom boom, e ci pare che spieghi già tutto. A causa delle continue video call (ma anche delle video chiamate a distanza causate dal lockdown) siamo entrati in fissa con le rughette, il naso storto, il viso scavato e tutte quelle piccole o grandi imperfezioni che prima non ci creavano alcun problema e adesso invece mandano in sbatti. E così i chirurghi estetici, da inizio pandemia, hanno potuto riscontrare un sostanzioso aumento della richiesta di ritocchini. Tipo, Jon Mendelsohn, direttore medico dell'Advanced Cosmetic Surgery & Laser Center di Cincinnati, ha dichiarato che botox e filler sono aumentati del 90% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

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"Durante le consultazioni virtuali, 9 persone su 10 hanno detto di aver notato le imperfezioni su Zoom", ha confermato Mendelsohn. Qualche numero: più 64% di consulti estetici per l'American Society of Plastic Surgeons nei mesi del lockdown. La British Association of Aesthetic Plastic Surgeons segnala un aumento del 70%. Anche in Italia si segnala una crescita, con un più 25% di interventi plastici. "Il lockdown ha influito sull’autostima delle persone e la mascherina ha costretto a una mimica facciale diversa, accentuando i difetti dell’area oculare - ha dichiarato a Elle il professore Francesco D'Andrea, presidente Sicpre (Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica) - Ma conta anche l’aspetto psicologico. Sono propenso a credere che le persone abbiano voluto tornare alla normalità più in fretta possibile e rivolgersi al chirurgo è uno dei tanti modi per farlo"

Pare che a darci fastidio siano soprattutto le labbra sottili (o presunte tali): e così via di filler a manetta. "Le persone hanno vissuto prima la fase del cucinare, ingrassando, passando poi a quella del fitness per porvi rimedio", ha spiegato a Elle la dottoressa Stefania de Fazio, chirurgo plastico libero professionista a Roma, Napoli e Taranto. "Tutto ciò ha generato sconforto. Non sorprende che, finito il periodo di blocco totale, chi doveva riprendere i trattamenti non vedeva l’ora di ricominciare. E chi non aveva mai fatto nulla ha deciso una volta per tutte di intraprendere un percorso di cure".

A volte però la nostra percezione è distorta: la cam non ci rimandano sempre la versione reale di noi stessi, ma imbruttita dalla qualità del video e dalla luce sbagliata. E così è un attimo che ci convinciamo di essere più cessi di quello che siamo in realtà. 

 

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