Oh raga, va' che ci siamo. Oggi 7 maggio comincia l'Eurovision Song Contest 2024, in scena fino all'11. Parliamo della 68esima edizione della competizione canora europea nata nel 1956, uno degli eventi televisivi più seguiti al mondo che quest'anno si svolgerà in quel di Malmö, in Svezia. La nostra "portabandiera", già lo sapete, sarà la vincitrice di Sanremo, Angelina Mango, con La noia. Ora, ammettiamolo: fino a qualche anno fa non è che 'sto Eurovision ce lo cagassimo granché; poi bo, hanno vinto i Maneskin, che poi hanno spaccato ovunque, e allora un po' di fierezza nazionalpopolare ci ha contagiato. Così, adesso capita pure a noi di dare una sbirciata all'evento, per scoprire come siamo messi, quali paesi ci votano e quali no (bastardi). Almeno la finale, dai, che la danno l'11 maggio in diretta su Rai1.
Grande classico.
Vabbè, comunque, per scaldare un po' i motori vi va se vi regaliamo qualche chicca e curiosità dell'Eurovision Song Contest che magari non conoscete?
1. L'Eurovision fu inventato da un italiano
Questa ve la giocate facile col vostro gruppo d'ascolto, e il figurone è garantito. La manifestazione, l'abbiamo già detto, è nata nel 1956; nel dopoguerra l'European Broadcasting Union (Ebu) voleva creare un evento culturale sovrannazionale, un programma televisivo che - insomma - potesse unire le diverse nazioni. A proporre l’idea di un festival musicale fu Sergio Pugliese, allora direttore dei programmi della Rai, che si immaginò una sorta di Sanremo in scala europea. Non a caso il concorso fu istituito ufficialmente nel 1955 proprio a Roma.
2. L'Italia ha saltato l'evento per molti anni
Se dell'Eurovision non ve ne è mai fregata una mazza, un motivo in fondo c'è. In generale manco all'Italia è mai fregato un caz*o, diciamolo. Ok, magari non adesso, ma ci sono state diverse edizioni nelle quali noi abbiamo deciso proprio di non partecipare, dando come motivazione lo scarso interesse da parte del pubblico. E così abbiamo snobbato il 1981 e il 1982, poi 1986 e poi dal 1994 al 1996. Infine ancora dal 1998 al 2010. Secondo alcuni, fu la Rai a non volersi fare carico della partecipazione, perché se per caso poi avessimo vinto ci saremmo dovuti sobbarcare i costi dell'organizzazione dell'evento in Italia.
3. Siamo arrivati ultimi solo una volta
Abbiamo vinto tre volte (Gigliola Cinquetti con Non ho l’età nel 1964, Toto Cutugno nel 1990 con Insieme: 1992 e i Maneskin con Zitti e Buoni nel 2021) ma una volta siamo arrivati anche ultimi. L'infelice primato spetta a Domenico Modugno, che nel 1966 presentò Dio, come ti amo, brano che ovviamente aveva vinto Sanremo. Per lui, dall'Europa, zero voti. Non se lo meritavano, diciamolo.
4. Un italiano dietro la regola dei 3 minuti
Una delle regole più rigide dell'Eurovision Song Contest riguarda la durata delle canzoni: non possono superare i 3 minuti, quindi se un pezzo dura di più tocca accorciarlo. Forse però non sapete che dietro a questa regola c'è un italiano: nel 1957 il nostro Nunzio Gallo era in gara con Corde della mia chitarra che durava ben 5.09 minuti. Un po' too much, e allora dall'edizione successiva misero il comprensibile paletto.
5. Il più anziano all'Eurovision
Nel 2022 è morto a 104 anni tale Emil Ramsauer, musicista di Thun (Berna), noto al pubblico come contrabbassista della band Takasa: la formazione musicale rappresentò la Svizzera all'Eurovision 2013. Bè, farci la firma.
6. Il primo scandalo dell'Eurovision
Cosa sarebbe un evento strafamoso senza qualche imprevisto? Il primo "scandalo" dell'Eurovision avvenne nel 1957: i cantanti danesi Birthe Wilke e Gustav Winckler si baciarono per 11 secondi alla fine della canzone, generando una reazione sconvolta da parte del bigottissimo pubblico. Altri tempi.
7. Il titolo più lungo
Questa edizione del 2024 ha il "merito" di avere la canzone con il titolo più lungo. Si tratta di... ehm... "(nendest) narkootikumidest ei tea me (küll) midagi" degli estoni 5miinust & Puuluup.
8. Un'edizione, quattro vincitori
All'Eurovision del 1969 vinsero in quattro: il Regno Unito (con Boom Bang-a-Bang, cantata da Lulu), la Spagna (con Vivo cantando, interpretata da Salomé), i Paesi Bassi (De troubadour, eseguita da Lenny Kuhr) e la Francia (con Un jour, un enfant di Frida Boccara), tutti a quota 18 punti. All’epoca il regolamento non prevedeva nessuna soluzione per un ex-aequo in cima alla classifica, così tutti e quattro i paesi furono dichiarati vincitori.
9. Vincitori illustri
Tra i concorrenti stra famosi che hanno partecipato all'Eurovision troviamo gli ABBA (1974), Céline Dion, Cliff Richard e Julio Iglesias. Dion vinse per la Svizzera nel 1988 con la canzone Ne partez pas sans moi.
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