Un bel macello da affrontare quello che sta venendo fuori all’Università Bocconi. L’accusa è pesante: una confraternita dell’uni più pettinata di Milano, adotterebbe riti di iniziazione in cui i nuovi adepti sono costretti a spogliarsi e bendarsi, oltre a subire altri atti umilianti.
La confraternita in questione è la Società della Taula, e l’accusa è arrivata sulle colonne di Repubblica da parte di alcuni ex studenti che, avendo subito questi riti, hanno deciso di parlare, rimanendo comunque anonimi: «Adepti costretti a restare nudi, bendati e a subire umiliazioni da parte dei confratelli più anziani durante le iniziazioni; studenti a cui si fanno firmare contratti di riservatezza su quanto accade agli incontri della società; uso di maschere, spade, mantelli oltre a nomignoli blasfemi per identificare i confratelli mantenendo la segretezza sulle attività parallele della Taula». Questa confraternita, comunque regolarmente iscritta al registro delle associazioni studentesche dell’università Bocconi, starebbe cercando di portare avanti, secondo alcune voci di corridoio, una vera e propria strategia di «egemonizzazione» degli organi studenteschi dell’università: «Sembrare all’ esterno e soprattutto dall’interno un gruppo unito e coeso – scrive un anziano a un nuovo membro, in una delle conversazioni WhatsApp rese pubbliche – purgare il gruppo eliminando le cellule malate è l’ unica soluzione che vedo: per estirpare un tumore bisogna asportare le metastasi». E su un altro testo si legge: «Valorizzare la nozione di indipendenza e creare quanto più possibile rapporti di tensione con l’università. Acuire lo scontro, salvo poi proporsi in chiave costruttiva con il Placement».
Il management della Bocconi ha comunque preso posizione, dichiarando ufficialmente tramite una nota che approfondirà la vicenda per capire che cazzo stia succedendo: «Vista la gravità dei fatti descritti (seppur anonimi e non verificati) l’Università ha deciso, al fine di garantire l’applicazione del Codice di comportamento, di avviare una fase istruttoria, da parte della commissione disciplinare, volta ad accertare eventuali responsabilità degli studenti – ha dichiarato Stefano Liebman, docente di diritto del lavoro e membro della commissione disciplinare della Bocconi – Verranno quindi, in primo luogo, convocati i rappresentanti dell’associazione coinvolta. In attesa di una piena chiarezza sui punti sollevati, l’associazione non avrà possibilità di accedere alle funzionalità e ai servizi che l’ateneo riserva alle associazioni degli studenti».
François Bethaz, presidente della Società di Taula ha, nel frattempo, respinto le accuse: «Per noi la convocazione dell’ateneo sarà un’occasione per fare chiarezza. Non c’è niente di vero in queste ricostruzioni. Operiamo alla luce del sole e abbiamo organizzato anche iniziative di alto livello sociale che hanno ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica». E ancora: «Noi riceviamo annualmente una media di un centinaio di richieste d’iscrizione la nostra è una realtà selettiva e ammettiamo circa dieci persone all’anno. Risponderemo a tutte le accuse, anche se non sappiamo da chi arrivano. Forse si tratta di qualcuno che è rimasto escluso».
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