Un po’ come i cantanti sudamericani che spuntano solo quando la temperatura sfiora i 30+ gradi e ci lasciano con l’arrivo dei primi freddi, Milano in estate si riempie di teste calde.
Alcuni se le rinfrescano nelle fontane, altri nelle piscine pubbliche. Poi c’è chi fa un po’ quel cazzo che gli pare e spegne i suoi bollenti spiriti nelle acque del Naviglio Grande.
Sì, tra una smorfia di disgusto e una di sdegno, avete letto benissimo: la nuova folle sfida dell’estate – per pigliar due like in più – è tuffarsi dai parapetti, Darsena e ponte della Chiesa di S. Cristoforo compresi.
Meglio ancora se c’è di mezzo qualche divieto o se, nel mentre, vi transitano barche, canoe e battelli: crescono hype e adrenalina nei confronti dell’impresa che poi, viene prontamente filmata e pubblicata sui social. Mancano solo il drinkino alla mano, due casse ed è subito Pag.
Addirittura c’è chi parla di gruppi di giovanissimi in piena sbronza con tanto di materassini e canotti. Inutile dire che per i piloti delle imbarcazioni è un vero e proprio incubo: il canale, infatti, non è balneabile per questioni di sicurezza.
Non a caso sono previste sanzioni per i trasgressori oltre che l’intervento della polizia locale.
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