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Chi non è di Milano lo chiama Piazzale Cadorna, per tutti noi è solo e soltanto Cadorna. Quante volte ci siamo passati? Un botto, alcuni ogni giorno.

Di fretta, distrattamente e sempre in ritardo. Forse per questo non ci siamo mai domandati il perché, proprio lì – nel bel mezzo del crocevia del pendolarismo lombardo – abbiano messo un ago con un filo. Pure un nodo compare dall’altro lato della strada.

È giunto il momento di scoprirlo.

Dovete sapere, infatti, che dietro a tutto ciò c’è lo zampino del grande architetto Gae Aulenti. A lei (per chi non lo sapesse era una donna) alla fine degli anni ’90 fu assegnato il compito di ideare il riassetto urbanistico della piazza.

Oltre alla facciata della stazione, alla modifica della viabilità stradale e pedonale, Gae Aulenti pensò anche alla ciliegina sulla torta: una gigantesca scultura.

Ago, Filo e Nodo, manco a dirlo, è il nome dell’opera realizzata dall’artista di origini svedesi Claes Oldenburg con l’aiuto della moglie, l’olandese Cossje van Bruggen, inaugurata nel febbraio del 2000.

Sì, ma cosa ci voleva dire questo connazionale dell’Ikea, con una scultura alta ben 18 metri realizzata in acciaio e vetroresina?

Battute a parte, il monumento è ricco di significati simbolici da scoprire.

La cosa più interessante è che non si tratta di due opere separate. L’ago e il filo si connettono idealmente al nodo passando sotto la strada trafficata. L’artista voleva così richiamare la metropolitana meneghina. Non a caso i tre colori che si ripetono sono il rosso, il verde e il giallo. Ossia i colori delle prime tre linee del metrò. Le uniche che esistevano al momento della realizzazione dell’opera.

Non solo trasporti e mobilità però. La scultura è anche un richiamo alla laboriosità dei milanesi. Ovviamente il riferimento diretto è al settore della moda, autentico fiore all’occhiello che fa conoscere Milano in tutto il mondo.

Il carico da novanta lo mise però la stessa Gae Aulenti. Durante la conferenza di presentazione al PoliMi, affermò che il filo richiama il biscione dei Visconti, noto a tutti in quanto inserito sullo stemma di Milano.

Ora che sapete tutto ciò, forse non vi daranno l’Ambrogino d’Oro, ma la prossima volta che passerete da Cadorna vi ricorderete di queste chicche. A noi basta questo.

Cadorna Über Alles!

Credit Immagine di Copertina

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