Stanchi della solita routine in ufficio? Stanchi di dover sempre essere accondiscendenti e vivere in condizioni lavorative che neppure su una palafitta a Caracas a cacciar sogliole? Bene, siete in tanti. E le soluzioni potrebbero essere due: o lavorare in un sexy shop e sentirvi liberi di esprimere giudizi d’acquisto come: «Sì signora, questo se lo può tranquillamente mettere nel….» Oppure, seguire l’esempio della massaggiatrice thailandese Rassameesaitarn Wongsirodkul.

Le abilissime mani e le palle che le giravano da decenni hanno portato la donna ad aprire il primo centro massaggi a San Francisco chiamandolo col suo soprannome: Tata Massage. Ma l’innovazione sta in una pratica che noi tutti vorremmo replicare: schiaffeggiare i propri clienti come trattamento anti-rughe. E chi lo avrebbe mai pensato che sarebbe bastato darci due ceffoni la mattina anziché spendere il PIL della Nuova Zelanda in creme viso?

Se bello vuoi apparire, un po’ devi soffrire, recita il detto.
E infatti, i clienti che si affidano alle sapienti e rabbiose dita di Tata e del suo team piangono per il dolore, ma pure il portafogli non scherza: ogni seduta costa 350 dollari, circa 310 euro con la conversione vigente. Ma così come i bar propongono le tessere a 10 euro per 11 cappuccini, Tata dona ai più bisognosi un’offerta imperdibile: quattro sedute per soli 1000 dollari (880 euro, alla faccia schiaffeggiata tua!).

Tata garantisce, inoltre, degli effetti di ringiovanimento fino a sei mesi successivi al primo schiaffo: «L’importante è che nel frattempo ci si prenda cura di sé e non si prendano troppi chili in eccesso». Beh, Tata, grazie al cazzo; è normale che dopo aver preso tante sberle che neppure nostra madre dopo un 3 in matematica alle medie ci si affidi al cioccolato. Come minimo, ci aspettiamo anche gli schiaffi dimagranti: tre sedute equivalenti a due di liposuzioni. Dài Tata, per favore.