Caro Babbo Natale,
lo so che non esisti. Lo so da quando per la mia famiglia ero semplicemente il nano. La lista dei regali non la spedivo in Lapponia, ma infilavo di nascosto un post-it nella busta paga della tredicesima del papi. Una serie di bullet point in stampatello maiuscolo con la scrittura tremolante di un bambino. Poi, per farli contenti tutti, facevo finta di credere che tu scendessi la notte di Natale dalla canna fumaria del riscaldamento centralizzato. Come vedi, già allora ero sul pezzo!
Gli anni però passano troppo in fretta, e solo oggi sono arrivato a capire che, anche se non ci sei, è bello scriverti. Non per chiederti cose materiali. Con il Black Friday e il Cyber Monday mi hanno talmente smaronato da farmi esaurire il plafond della carta di credito. Per non parlare delle comode rate che pagherò per i prossimi tre anni. TAAC! Ho tutto quello che mi serve. Forse pure di più. Molte cose superflue che mi distraggono da ciò che è veramente importante.
Potrei anche chiederti di migliorare la mia vita quotidiana. Un anno di semafori verdi, zero code o ritardi in office. Di farmi trovare un posto a sedere quando sarò costretto a prendere lo spostapoveri. Già, ma dovremmo smettere di chiamarlo così. Grazie a tutti quelli che lasciano l’auto in box forse l’aria della città è un briciolo meno irrespirabile. Sempre che non vada a fuoco un magazzino di rifiuti…
Se ci riesci, pure qualche K in più sul fatturato non sarebbe male. Non tanti, il giusto. Sai, il carovita, le tasse, il mutuo ecc. Non mi abbevero di acqua targata Ferragni e nemmeno ordino cappuccio e brioche tutti i giorni da Starbucks. Pur cercando di risparmiare su tutto, però, i costi di questa città stanno lievitando come un Panetùn di Iginio Massari (che poi è di Brescia, mi spieghi cazzocentra il panettone con Brescia?).
Sempre in tema di Giargiana che giocano a fare i milanesi, mica ce l’ho con loro! Usciamo definitivamente da questo equivoco. Il mio unico desiderio è quello di eliminare le giargianate. Dai, non si può fare l’albero prima di Sant’Ambroeus e tenerlo montato sino a carnevale. È semplicemente immorale. Se puoi, prima di passare da questi fenomeni, fai un salto al Brico a comprare un sacco di carbonella. Quella in offerta va benone, ti faccio pure risparmiare. Al limite andranno a grigliare al Boscoincittà in primavera!
In tutto questo, ai piedi dei grattacieli che rendono glamour lo skyline meneghino non tutto fa figo. Per qualcuno, Natale sarà solo l’ennesima notte passata a pregare che non faccia troppo freddo. Altri lo trascorreranno in ospedale oppure in qualche casa di riposo, dimenticati da parenti e amici. A fianco di tutti loro ci saranno persone che tenteranno di alleviarne le sofferenze e di alimentarne le speranze. Acca 24. 7 su 7. 365 su 365.
Non si tratta di fare i buonisti perché è Natale. Sono tutte queste persone i veri custodi dello spirito Imbruttito. E il nostro piccolo obiettivo di ogni giorno è cercare di strappare un sorriso in più a loro, così come a tutti. Quello possiamo e cerchiamo di fare. Ecco, caro Babbo Natale, il dono più bello che possiamo ricevere è che la nostra creatività non si spenga mai!
Ora però devo stopparmi. Penso di essermi dilungato un po’ e chissà come sarai busy e quanti sbatti avrai in questi giorni. Non pensavo di riuscire a scriverti così tanto, abituato come sono a fogli Excel, stamponi, presentazioni .ppt riciclate (se ti capita con i biglietti dei regali, ricordati di cambiare il nome del cliente, figa!). Se tu e gli Imbruttiti che ci stanno leggendo in CC siete riusciti a seguirmi fino a qui, questo vuol dire che non mi sono (ancora) totalmente rincoglionito.
Con affetto e stima, per sempre tuo…
IMBRUTTITO
Ah, se non ci vediamo più, BUON NATALE!
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