Via Monte Napoleone (Montenapo per i non Giargiana) è un autentico patrimonio della milanesità. Di sicuro lo è in termini di fatturato visto che arriva a generare, udite udite, il 12% del PIL di Milano (fonte Wikipedia). Tutti sanno poi che Montenapo, salotto di Milano, con le sue griffatissime boutique, fa parte del cosiddetto Quadrilatero della moda. E quindi anche con la seconda effe ci siamo…TAAC!
Battute a parte, quanti invece conoscono perché questa lussuosissima via si chiami proprio così? Oppure la sua storia e le sue leggende?
Proviamo a raccontarvi qualche preziosa chicca.
Fino al Settecento la via, che originariamente seguiva il tracciato delle mura romane, viene indicata nella mappe della città come contrada di Sant’Andrea. Maria Teresa d’Austria le fece cambiare nome in via di Monte di Santa Teresa (o Contrada del Monte). Al civico 12 fu anche aperto un Monte, ossia un banco dei pegni. Il Monte fu chiuso dopo pochi anni, ma venne fatto riaprire da Napoleone Bonaparte durante la repubblica Cisalpina: ça va sans dire che il nome di via Monte Napoleone derivi proprio da una scelta del Bonaparte in persona!
Durante le Cinque Giornate di Milano in Montenapo aveva sede il coordinamento delle forze cittadine per guidare l’insurrezione dei patrioti contro gli Austriaci.
È curioso inoltre sapere che in passato la strada aveva il soprannome di el Quartier de Riverissi, in riferimento all’usanza dei signori milanesi di togliersi il cappello in segno di riverenza per salutare le signore che dimoravano in zona.
Sempre in tema di curiosità è da notare che via Monte Napoleone si può percorrere in auto solo dal suo centro in senso unico verso le estremità. Pare che non esista altra via in città con una viabilità simile.
Molti sono i personaggi storici che sono passati da queste parti. Scrittori e poeti milanesi come Carlo Porta e Tommaso Grossi. La leggenda narra inoltre che in Via Monte Napoleone, nel 1840, Giuseppe Verdi abbia composto il suo celeberrimo Nabucco.
Con tutto il rispetto per il maestro Verdi, vorremmo però onorare Montenapo con una citazione tratta da una canzone degli anni ’50 dell’olandese Peter Van Wood.
«Via Montenapoleone, il salotto di Milano, ritrovo delle signore dell’élite della città. La via Montenapoleone, riverenze e baciamano, il vermouth, l’americano, appuntamento nel bar».
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