Nonostante la pizza da 26 euro di Cracco sia imbattibile per polemiche e prezzo, in Italia il costo di questa prelibatezza varia considerevolmente da regione a regione.
Per la giornata mondiale della pizza dello scorso 17 gennaio infatti, l’Osservatorio dei prezzi e delle tariffe del Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) ha stilato una classifica dei cash spesi per questo alimento nelle pizzerie e nei ristoranti dello Stivale.
La pizza meno costosa – 6,86 euro circa – si trova dove mamma l’ha fatta: Napoli. Nella città partenopea non ci vanno leggeri però, ce ne sono alcune da 15,50 euro!
Macerata vince la medaglia per la categoria prezzo medio con 12,05 euro.
Cosenza invece è la Svizzera del sud e non si schiera, anzi. Il prezzo medio, minimo e massimo coincidono: 12 euro e via andare!
È nella capitale che lo scontrino della pizza è hot quanto variabile. A Roma c’è così tanta varietà di prezzi che si può arrivare a spendere dai 6 ai 21 euro.
Seguono Venezia (18 euro), Bergamo (17 euro), Firenze (16 euro). A Milano e Padova si parla di 15,50 euro.
Il conto salato è dovuto probabilmente al fatto che si tratta di località turistiche e, per questo, a lievitare non è solo l’impasto.
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