Narra la leggenda che le prove dell’esistenza del mese di Marzo, in quello che è il calendario in uso corrente, siano, rispettivamente: i mazzi di mimosa con il loro olezzo di bagno pubblico; i tanga con probiscide e lo sciopero generale dei trasporti pubblici indetto l’8 marzo dalle associazioni femministe per rivendicare più diritti e più uguaglianza per le donne.
Ogni anno, però, ci sorge la medesima domanda: in quale assurdo modo potrebbe questo sciopero aiutare le donne che quella mattina dovranno uscire di casa con almeno 45 minuti di anticipo, picchiarsi – metaforicamente si spera – e indebitarsi per un taxi?
L’agitazione è stata proclamata dal gruppo Non una di meno e da Usb, Usi Ait, Cub, Sgb e Usi. Treni e aerei potranno fermarsi per 24 ore, con le classiche fasce garantite.
In città gli orari che interesseranno lo sciopero non sono ancora stati resi noti ma, probabilmente, saranno gli stessi di sempre.
Dulcis in fundo, sotto la Madonnina si terrà anche il corteo dell’orgoglio femminista, organizzato sempre da Non una di meno.
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