A gettito fiscale stiamo messi bene, molto bene. Milano è la seconda città italiana per costo della tassa di soggiorno, con ben 45milioni incassati nel giro di un anno. Davanti alla Madonnina solo l’ombra da 130milioni del Colosseo.
In ordine, infatti, abbiamo: Roma, Milano, Venezia e Firenze che da sole si intascano il 58% del totale nazionale. Questo è quanto è emerso dai dati relativi al 2017 resi noti da Federalberghi durante la 69esima assemblea generale della federazione, tenutasi a Capri.
Il capoluogo lombardo – pensate un po’ – batte cassa a manetta, tanto da accaparrarsi il 9.7% del totale di tutte le città della Penisola. Non male insomma.
Le singole città ribaltano però il risultato della classifica regionale. In prima posizione svetta il Lazio (35 milioni di euro), Veneto (63,7), Lombardia (59,5) e Toscana (57,4). Friuli e Molise non compaiono per questioni burocratiche: i primi, hanno introdotto l’imposta solo nel 2018; i secondi invece ne sono sprovvisti.
Il governo ancora non ha stabilito e diffuso linee guida per quanto riguarda l’imposta di soggiorno, e i comuni, spesso, si sono dovuti autogestire. Il risultato? Una famiglia media di 3 persone a Roma spenderebbe 24 euro, a Venezia 17,40 a Rimini 12.
A conti fatti, ognuno fa un po’ quello che gli pare.
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