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Io e i voli low cost. Un rapporto controverso, eternamente sospeso tra l’amore più puro e l’odio più feroce.

Storia di un intenso feeling ad alta quota che ha inizio parecchi anni fa. Con un colpo di fulmine (per fortuna non eravamo ancora decollati!). Vuoi mettere che a me, giovane studente, offrissero l’opportunità di girare per l’Europa quasi gratis?

Non ci potevo credere! Poco importa che si dovesse decollare alle 4 del mattino da Malpensa per atterrare prima delle 6 in qualche posto sperduto lontano 100 km dalla meta (che fosse stata Londra, Barcellona o Parigi non cambiava granché). Quando sei giovane non c’è nulla che ti mandi in sbatti. Ero un segugio delle offerte. L’importante era il viaggio e, soprattutto, l’opportunità di farlo.

Poi quando inizi a smadonnare all’aeroporto di Madrid perché il bagaglio non è conforme cominci a capire che non è tutto easy (e nemmeno jet). A fronte della minaccia di applicare un supplemento da parte di una gentile signorina spagnola in tailleur, ho iniziato a prendere a calci il trolley fino a quando non si è infilato in una gabbia di metallo che stava lì proprio per ricordarmi il mio grado di povertà. Ho poi impiegato altri 10 minuti a estrarlo tra le risatine della spagnola di cui sopra e il fastidio della gente in coda. Altro che hola chica, un bel vaffa te lo meriti tutto anche a distanza di decenni!

Già, il bagaglio a mano. Eterna croce e mai delizia dei voli low cost. Prima erano le dimensioni, poi il peso (e allora via di 10 maglioni addosso). Hanno quindi deciso di rompere meno gli zebedei, ma dopo un po’ finiva in stiva e lo dovevi attendere sul nastro. Da ultimo si sono inventati che per il trolley devi avere l’imbarco prioritario e, ovviamente, pagarlo a parte. Ma se tiro fuori il cash poi pretendo e non me lo puoi mettere sotto il sedile, figa.

Proprio quei posti a sedere non esattamente confortevoli che sceglie un algoritmo al posto tuo. Se dalla fila 15 vuoi ricongiungerti con la tua dolce metà alla fila 31 devi pagare il riscat.. ehm il supplemento.. Il ricongiungimento familiare ha un costo. Aggiungi al carrello! (anche se un pensionato durante l’ultimo volo mi ha confidato che lui, con la scusa di risparmiare, non aspetta altro che poter tenere la moglie lontana un paio d’ore).

Il medesimo algoritmo decide anche i prezzi, con meccanismi inspiegabili. O meglio, un criterio forse c’è. Se tu hai veramente bisogno di quel volo, il sistema sembra capirlo spingendoti all’acquisto a prezzi non proprio low (prima che aumentino ulteriormente, no?). Ora, non ho ancora scoperto tutti gli sgami, ma o si disattivano i cookie o si cerca di giocare a poker con il sistema effettuando ricerche ad cazzum per qualche giorno (Timisoara può andare benissimo, sempre che ci non dobbiate andare veramente). Solo dopo svelerete il vero obiettivo e TAAC arriva l’offerta. Non so se il successo del bluff sia stato un caso, ma una volta ha funzionato!

In un volo low cost non puoi permetterti di avere sete. 3 euro una bottiglietta d’acqua! È quasi più conveniente andare giù di prosecco, se proprio non si può aspettare l’atterraggio.

Andare in bagno poi è una chimera. Non perché manchino le toilette. Il personale di bordo è sempre IMAC con attività ludiche di vario genere e specie. Dalla vendita di profumi a prezzi speciali al mitico gratta e vinci. Che sarà pure a scopi benefici, ma causa dipendenza che potrebbe sfociare in ludopatia. Lo capisci quando il Giargiana che ti siede a fianco scratcha compulsivamente per metà del viaggio grazie all’offerta di 20 grattini a 10 Euro! Senza ovviamente comprendere minimamente se ha vinto o meno.

In tutto questo, però, non posso che ringraziare le compagnie low cost per le magnifiche esperienze di viaggio che continuano a farmi vivere.

Ok ok, voi non siete dei giargiapezzenti come me e decollate solo da Linate con voli di linea, ma come farete da fine luglio a fine ottobre con la chiusura della pista?. Lo so che farete finta di niente, ma credo proprio che ci vedremo sul prossimo volo Ryanair. Ad applaudire il pilota dopo l’atterraggio e con la musichetta d’ordinanza. Benvenuti all’aeroporto di Timisoara!

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