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area-cani

La storia infinita del regolamento per il benessere degli animali domestici non è certo chiusa. Il Consiglio comunale di Milano continua a vagliare, analizzare, commentare e approvare gli emendamenti al testo. Ancora non si è arrivati a qualcosa di concreto e definitivo, ma ci sono alcuni punti chiave abbastanza probabili che vi riportiamo qui di seguito.

Carrozze apposite sui mezzi Atm

È qui la festa? 3, 2, 1 ed è subito Dog Party! Scherzi a parte, si pensa alla realizzazione di «eventuali vagoni o aree dedicate agli animali e ai loro proprietari, con apposita segnaletica e porta guinzagli», per rispettare sia il volere degli amanti delle bestiole, sia, bhé, chi proprio non può fare a meno di guardare schifato, o spaventarsi a morte, alla vista di una coda.

Tutto bello, ma sarà davvero realizzabile? E nelle ore di punta, come la mettiamo?

Stop al fumo nelle aree cani

Sentiamo la necessità di cantare in stile coro Gospel – con la Goldberg che dirige – un sonoro Alleluia: probabilmente sarà vietato fumare nelle aree cani. Questo provvedimento eviterà un plus di catrame nei polmoni; impedirà che al suolo vi siano ulteriori rifiuti; salverà molti cani dall’ingoiare mozziconi sbausciati dello stronzo di turno.

Non tutti usano i posacenere, ma soprattutto non tutti sono persone civili. Che sia la volta buona?

Raccogliere le deiezioni e pulire i marciapiedi

Non ci sarebbe nemmeno bisogno che si facessero leggi a riguardo, e invece, c’è chi non abbassa gli occhi al di sotto della propria cinta firmata. I cittadini hanno l’obbligo di raccogliere da terra i ricordini del proprio peloso. Se non dovessero capirla con le buone, si passerà alle cattive: multe fino a 460 euro.

Altro punto che può sembrare assurdo, ma fino a una certa, “fare il possibile per evitare che il cane urini per strada. In caso lo facesse, si dovrà pulire (vicino alle entrate di negozi e case) con acqua e sapone“.

Se andare in giro con mocio e detersivo vi risulta impossibile, l’unica soluzione è insegnare al proprio cane il binomio prato-pipì.

Il patentino per le razze pericolose

I famosi tre giorni di corso presso Ats blabla. Lo abbiamo letto ovunque e non ci sono particolari aggiornamenti. La lista delle razze ritenute pericolose è ancora work in progress, ma possiamo immaginare quali comprenderà e quali no.

Ciò che sappiamo è: chi acquisterà e adotterà prossimamente un cane della famosa lista, avrà 6 mesi dall’entrata in vigore della norma per mettersi in regola; chi già ne possiede uno avrà invece 2 anni di tempo.

Chi se ne sbatterà altamente dovrà sborsare fino a 500 euro di multa. La questione museruola obbligatoria o meno rimane avvolta nella nebbia.

Il Patentino interesserà circa 1/3 dei 100 mila cani milanesi. Lo scenario che si prospetta, immaginandoci i dipendenti Ats che controllano uno ad uno gli amici a 4 zampe, ci fa venire in mente Flash di Zootropolis. Tragicomico a dir poco.

Le limitazioni previste per i circhi

Un raro caso in cui quando la volpe non arriva all’uva, si ingegna, è il divieto su suolo meneghino di «circhi, spettacoli e mostre itineranti con al seguito primati, cetacei, lupi, orsi, pinnipedi, rinoceronti, ippopotami e giraffe, delfini, elefanti e grossi felini».

I circhi dovranno essere circondati da una doppia recinzione e, a Milano, terreni con queste caratteristiche sembrano scarseggiare. Per vietare completamente questo tipo di attività è necessaria una legge nazionale. Quale miglior modo per aggirare ostacolo, burocrazia e tempistiche, se non con una stoccata così di gran classe?

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