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Fermi tutti: mentre medici e ricercatori stanno tentando di trovare il vaccino contro il Coronavirus, c’è chi ha scoperto una nuova, sorprendente malattia. Si chiama “sindrome urinaria dell’auto birrificio” e praticamente permette, a chi ne soffre, di urinare alcol. Avete capito bene. Invece della pipì esce alcol, roba che se non facesse abbastanza schifo si potrebbe pure pensare di mettere in piedi un business. Altro che chilometro zero.

Ma come è stata fatta questa curiosa scoperta? Una 61enne americana si è rivolta ai medici del Medical Center Presbyterian Hospital dell’Università di Pittsburgh, in Pennsylvania, perché affetta da diabete e cirrosi epatica. La donna era in lista d’attesa per un trapianto di fegato, ma i test continuavano a segnalare alcol nelle sue urine e di conseguenza l’intervento non si è potuto fare. Nonostante la donna abbia negato l’uso di alcolici, è stata rimossa dalla lista d’attesa per un organo donatore e sottoposta a trattamento per abuso di alcol.

I medici si sono accorti, però, che nonostante nelle urine fosse presente l’alcol, non ce n’era traccia nel suo sangue. Dopo altre analisi più specifiche, i dottori hanno scoperto che l’urina della donna conteneva del lievito. Visto che una cattiva gestione del diabete comporta la presenza di molto zucchero nelle urine, i medici hanno iniziato a domandarsi se non fosse proprio il lievito rintracciato nelle urine a fermentare zucchero per poi produrre alcol. Per capirci qualcosa hanno così diviso le parti di urina che contenevano molto lievito da quelle senza lievito e hanno poi aggiunto in alcuni campioni un composto che blocca la fermentazione, prima di lasciarli in laboratorio tutta la notte.

Insomma, dai test è venuto fuori che nelle urine con molto lievito il livello di alcol era aumentato da 40 a 800 milligrammi per decilitro (una quantità davvero notevole). Nei campioni di urina con pochissimo lievito o nei campioni in cui è stato aggiunto il composto che interrompe la fermentazione, invece, non si è rilevato lo stesso aumento nella gradazione alcolica. I medici hanno così diagnosticato, per la prima volta, la “sindrome del birrificio automatico”, in cui il lievito dell’intestino sembra produrre alcol. Chi soffre di questa patologia ha alti livelli di alcol (talvolta anche nel sangue) e può soffrire tra le altre cose di annebbiamenti mentali. Tra l’altro, appena pubblicato questo studio, il patologo pare abbia ricevuto tra le 40 e le 50 e-mail al giorno da persone che pensavano di soffrire della stessa sindrome. “Inizialmente pensavo fosse una condizione molto rara – ha dichiarato Malik. Ma più mi metto in contatto con le persone, più mi rendo conto in molti potrebbero averla”.

Articolo scritto da Wendy Migliaccio

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