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Fermatevi, oh folle inferocite di fedeli in astinenza da preghiere! Mantenete la calma, non assaltate le chiese e non minacciate nemmeno via Whatsapp quei poveretti dei parroci di paese. Non è colpa di nessuno se le funzioni religiose non possono essere svolte regolarmente!

Per la fede, costantemente messa alla prova con e senza pestilenze dietro l’angolo, sono davvero tempi duri. Il Coronavirus che ci alita sul collo – diciamolo pure – non aiuta. Il pericolo di vacillare e cadere nel peccato più nefando è dietro l’angolo. Come fare dunque, per salvare le anime di tutte queste pecorelle smarrite?

Gli uomini di Chiesa, oltre alle dirette via social e su alcuni canali del piccolo schermo, stavolta ne hanno pensata una più del diavolo. O meglio, a trovare la soluzione del secolo è stato Don Gianni Regolani che, con questa notizia, ci ha fatto letteralmente volare.

Allacciate le cinture sciuri e sciure, perché la parola del Signore viaggia ad alta quota. Nessuna business class con ostriche, champagne e orpelli dorati, ma un semplice ultraleggero che volteggia impavido nei cieli del Lodigiano. Il velivolo non è dotato di mirino e non è nemmeno alla ricerca del famoso paziente zero.

Il suo scopo è ben altro: bombardare i fedeli di benedizioni su benedizioni! Don Regolani, il parroco-pilota di Polesine Zibello nel Parmense, ha deciso di aggirare la quarantena della cosiddetta zona rossa in maniera innovativa e intelligente, con quella che è la sua più grande passione: il volo.

Classe 1941, con un passato di sportivo militante, ha raccontato a Il Giorno da dove gli è arrivata quest’illuminazione divina: «È andata così. Ho sentito via WhatsApp il messaggio vocale di don Gabriele Bernadelli, parroco di Castiglione d’Adda. Annunciava che dopo avere celebrato la messa a porte chiuse sarebbe uscito sul sagrato della sua chiesa portando il Santissimo. Gli ho telefonato per comunicargli la mia intenzione di effettuare una benedizione dall’alto. “Guardi, è bello che la gente alzi gli occhi verso il cielo. Alle tre e mezzo del pomeriggio vedrete un aereo bianco. Se volete, potete farvi segno della croce perché in quel momento scenderà su di voi la benedizione”. Così ho fatto. Ho volteggiato per tre o quattro volte sopra Castiglione d’Adda. Poi sono tornato e ho fatto lo stesso sulle tre parrocchie del mio paese». Sicuramente, meglio che rimanere con le mani in mano.

Il volo nel Lodigiano, conclude, «È stato un modo, se vogliamo originale, per avvicinarmi a tutta la gente del posto, essere vicino a loro, vedendo la strade vuote, le case, le chiese. Tutto quello che potevo fare e donare era la benedizione».

Aspettiamo con ansia un imprenditore che lanci banconote dal suo jet privato.

Credit immagine copertina

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