Cari Imbruttiti, visto l’affetto che ho ricevuto dopo il resoconto della prima settimana di quarantena, ho deciso di continuare a condividere con voi il mio diario.
Questa è stata la settimana della reclusione totale. L’unica uscita dalla porta di casa è stata per buttare la spazza giù da basso, rigorosamente senza prendere l’ascensore. Da buon ipocondriaco mi sono sanificato con una doccia di venti minuti appena risalito. Gli abiti? Immediatamente in lavatrice.
D’altronde posso ritenermi fortunato. La mia attività di pigiatasti può continuare come al solito, e non avendo competenze mediche, l’unico modo che ho per rendermi utile alla battaglia contro questo virus è quello di barricarmi in casa H24. Facendo il mio dovere di soldato semplice. Senza rinunciare però a stimolare il sorriso mediante le parole. Come sempre. Più di sempre.
GIORNO 1_VERSIONE HATER
Non ho avuto bisogno di decreti per capire. Né di fare l’Azzeccagarbugli sui commi per verificare se la corsetta fosse consentita o no. Meno che meno mi sono chiesto se potessi cazzeggiare sul Naviglio come se niente fosse e godermi le belle giornate di sole. Semplicemente, vista la gravità della situazione, resto a casa mia e arrivederci mondo. Questo però a un certo punto mi ha fatto credere di essere superiore e ho considerato tutti gli altri come dei pirla. Mi sono auto-proclamato paladino della giustizia social. Ho scritto su Facebook pensieri così duri che nemmeno Kim Jong-un in Corea del Nord. Peccato che chi li ha letti già la pensasse come me. Gli altri? Tutti in outfit podistico in gruppo sulla Martesana. Un POST al sole...fino a quando non arriverà l’esercito.
GIORNO 2_INFLUENCER WANNABE
Il mondo è diventato una gigantesca vita in diretta dai salotti di mezza Italia. Ricevo decine di notifiche al giorno inerenti a live sui social network. Gente alla disperata ricerca di follower. L’inflazione degli influencer. Ogni tanto capita di buttarci l’occhio, giusto per curiosità. Si va dal personaggio noto sino alla smemorata di Cologno. Sembra di vivere in una gigantesca casa del Grande Fratello. Contenuti? Un po’ quello che capita. Dalla noia per la quarantena sino alla ricetta per la torta al cioccolato. Una banda larga di dilettanti allo sbaraglio, impegnati in una gigantesca Corrida virtuale. Lì, in mezzo a tanto rumore di fondo, ci sono anche dei veri talenti da scoprire. Obiettivo, DIVENTARE VIRALI AI TEMPI DEL VIRUS!
GIORNO 3_SPESA O NON SPESA?
Andare o non andare al super? Questo è il problema. Uno vorrebbe sempre gratificarsi con i propri piatti preferiti. Ingredienti sempre freschi e altri generi di conforto. In realtà la sola idea di uscire di casa, fare la coda, stare attenti alle distanze e agli sputacchi, mi fa andare in sbatti. Ho provato a fare la spesa online. Un saluto da lontano al corriere, sacchetti in quarantena per il tempo indicato dal Prof. Burioni e passa la paura. In realtà il traffico è paragonabile all’apertura delle vendite dei biglietti di un concerto degli U2 a San Siro. Impossibile prenotare uno slot per la consegna. Come fare? Mentre inizio a smadonnare temendo la carestia, la mia dolce metà fa notare che organizzando le scorte in dispensa possiamo resistere anche un mese (e non abbiamo comprato le penne lisce). Non muovendoci mai, poi, il fabbisogno calorico si abbassa pure. Iniziamo quindi una dieta in ottica prova costume. Lontani dal picco (anche glicemico).
GIORNO 4_LA SOCIALità AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
Non possiamo avere un contatto, ma siamo in perenne ricerca di contatti. Ho trascorso la maggior parte del tempo libero a chattare con l’intera rubrica. Non solo i famigliari lontani che non vedo l’ora di sentire ogni giorno e gli amici che non posso frequentare, ma anche gente che non vedo da anni (ci sarà un motivo se ci siamo persi di vista?). Più o meno le conversazioni hanno tutte il medesimo tenore da bollettino giornaliero della Protezione Civile. Come stai? Eh siamo messi male….quanti casi ci sono nella tua zona? Guariti? Tutti questi interessantissimi discorsi si concludono con un laconico dai ci aggiorniamo. Dopo il Coronavirus!
GIORNO 5_ PENSARE OLTRE
La quarantena ti obbliga a guardare il mondo da un oblò. Che può essere la finestra della tua stanza oppure lo schermo di uno smartphone. È chiaro che ti annoi un po’. Specie se hai sempre vissuto pianificando mille impegni e te li vedi rigorosamente rinviati e poi cancellati. Sempre fermamente convinti che il POI è diverso da MAI, con la mia dolce metà decidiamo quindi di scrivere su un foglio la lista di tutte le cose che vorremmo fare dopo questo periodo funesto. Si va dal mangiarsi un cono gelato sino al viaggio esotico. Perché non un concerto, una mostra, un evento sportivo, una gita o shopping in centro? Ben presto il foglio di carta non basta più e scatta il foglio excel. Ok, ormai lì sopra ci sono previsioni di spesa per l’equivalente del PIL del Giappone, però la cosa ci motiva a mille lo stesso!
GIORNO 6_PULIZIE DI PRIMAVERA
I famosi siti di tuttologia che mi aiutano a prendere sonno sostengono che oltre all’igiene personale in questi periodi è fondamentale prendersi cura della propria casa. D’altronde, anche se nessuno ci viene a trovare, è nostro interesse vivere in un ambiente confortevole. Non solo evitando di lasciare sul divano pacchetti di Fonzies svuotati durante l’ultimo episodio della serie TV preferita (eccezione alla dieta). Allora il sabato passa tra la pulizia del balcone, delle tapparelle e dei vetri. Mi arrampico anche su quell’armadio che si spolvera solo ogni tanto. Il sabato sera lo passo con un tutorial per gli esercizi contro il mal di schiena. In effetti sono un po’ arrugginito!
GIORNO 7_RIFLESSIONE
È domenica. Giorno del Signore, ma anche della bottiglia di vino che si stappa per cercare conforto alla situazione difficile che ci circonda. Proprio sorseggiando un tenace rosso lombardo rifletto sulle parole di Papa Francesco. In questo momento non si distingue tra credenti e non credenti. Siamo tutti umani. Tutti sulla stessa barca. Imbruttiti e Giargiana, utilizziamo questo periodo per mettere in moto i neuroni ed essere pronti alla ripartenza. TAAC!
Eccoci qui, anche la seconda quarantena week è passata. In tutto questo Netflix non mi stalkera nemmeno più tanto con le e-mail sui nuovi arrivi della settimana che mi potrebbero piacere. Sanno di avermi fidelizzato a vita. Anche senza HD va benissimo.
Infine, lasciatemi spazio per una riflessione. Non dobbiamo abbatterci MAI. Il mondo attorno sta crollando. Ha senso anche cantare dal balcone, se ci fa stare bene, ma ci risolleveremo solo mantenendo la forza di sorridere. Stringiamoci forte e vogliamoci tanto bene. Sì, ma su Whatsapp.
PS.: vi saluto con una poesia bellissima dell’autrice contemporanea Kitty O’Meara
GUARIRE
E la gente rimase a casa
e lesse libri e ascoltò
e si riposò e fece esercizi
e fece arte e giocò
e imparò nuovi modi di essere
e si fermò
e ascoltò più in profondità
qualcuno meditava
qualcuno pregava
qualcuno ballava
qualcuno incontrò la propria ombra
e la gente cominciò a pensare in modo differente
e la gente guarì.
E nell’assenza di gente che viveva
in modi ignoranti
pericolosi
senza senso e senza cuore,
anche la terra cominciò a guarire
e quando il pericolo finì
e la gente si ritrovò
si addolorarono per i morti
e fecero nuove scelte
e sognarono nuove visioni
e crearono nuovi modi di vivere
e guarirono completamente la terra
così come erano guariti loro.
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