È proprio il caso di dirlo, anzi, di metterci nei panni dei nostri poveri polmoni e urlarlo a gran voce con tutto il fiato che abbiamo in corpo: almeno una gioia! Dovete sapere che il Coronavirus ha portato a una consistente diminuzione dell’inquinamento nel Nord d’Italia, e qui ci scappa un grandissimo grazie, Graziella e grazie al cazzo.
L’avevamo già visto succedere in Cina, ma mai – e dico mai – ci saremmo sognati di ritrovarci nella stessa situazione. Grazie alle restrizioni messe in atto per arginare la diffusione del virus, che comprendono la chiusura di istituti, negozi, smart working e quant’altro, i veicoli in circolazione sono notevolmente diminuiti.
Se due più due fa quattro, ecco aleggiare su tutto il Nord della Penisola un’aria piuttosto pulita. A darne testimonianza sono le foto pubblicate su Twitter dal ricercatore dell’Università di Washington e della Nas, Santiago Gassò. Le immagini messe a confronto, ritraenti regioni come la Lombardia, sono rispettivamente del 14 febbraio – prima dello stop – e dell’8 marzo, a diversi giorni dalla proclamazione delle famose restrizioni.
In one month, there is a clear decrease of NO2 levels (a pollution marker) in northern #Italy according to the satellite sensor @tropomi @avoiland @elisa_ox @blefer @rjswap pic.twitter.com/FnSz4AtT8q
— Santiago Gassó (@SanGasso) March 11, 2020
Salta subito all’occhio, anche a chi non ci capisce un’acca, che i livelli di No2 – rappresentati sulla mappa con il colore rosso – si sono notevolmente affievoliti nel giro di un mese.
Le foto arrivano direttamente dal satellite Sentinel 5, del programma europeo Copernicus, gestito dalla Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea. I suoi sofisticatissimi sensori Tropomi – Tropospheric Monitoring Instrument – hanno rilevato e documentato questa progressiva diminuzione dei livelli di biossido di azoto.
Data la quarantena, poteva forse essere altrimenti?
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