Abbiamo capito molte cose in questa quarantena. Alcune di esse, ci sconfifferano alla grande da testa – con capelli riprovevoli – ai piedi – infilati in ciabatte comode. Se da una parte si è acuita la pigrizia dei pantofolai incalliti che proprio non vogliono rompere l’idillio con l’amato lockdown, dall’altra abbiamo coloro che spinti da pionieristici slanci social non vedono l’ora di riversarsi tipo tori a Pamplona in locali, negozi, bar, parrucchieri, estetiste e ristoranti.
Per la gioia di introversi, antrofobici, agorafobici, ipocondriaci o semplicemente di coloro che gradiscono un bel piatto di pasta condito
silenzio, arriva dalla Svezia il ristorante perfetto a prova di Dpcm.
Si tratta del Bord för en – cioè tavolo per uno – che sembra la versione abbozzata – nel pieno rispetto del distanziamento sociale – di qualche quadro di Manet con tinte decisamente più nordiche. Un unico coperto in mezzo alla natura, con tanto di tovaglia bianca e fiori, servito senza alcun contatto umano: il sogno di molti è diventato finalmente realtà!
L’idea giusta al momento giusto, Taaac devono aver pensato i suoi creatori Rasmus Persson e Linda Karlsson: in un altro momento storico sarebbe sembrata una cagata – o peggio – una provocazione d’artista fine a se stessa.
Situato nella piccola cittadina di Ransäter, il ristorante offre un servizio sprovvisto di camerieri: a servire e trasportare le pietanze attraverso una sorta di teleferica che collega il tavolo alla casa dei suoi ideatori, sarà il tipico cesto da picnic in vimini.
Il menù, detto fra noi, non sembra essere niente male. Prevede pietanze come: Råraka, frittelle di patate con una crema di panna e caviale di alghe; Black & Yellow, puré di carota e zenzero, burro di nocciole e crocchette di mais dolce; Last days of summer, mirtilli e latticello ghiacciato con zucchero viola di barbabietole a km 0.
Dal 10 maggio fino ad agosto sono aperte le prenotazioni. Tra una persona e l’altra passeranno almeno 6 ore e il tavolo verrà igienizzato a dovere. Il costo del pasto sarà interamente lasciato nelle mani del cliente: sarà lui stesso a decidere quanto pagare, come spiegato da Food and Wine.
Per chi avesse un congiunto in zona, suggeriamo di farci un salto in solitaria.
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