Potere dell’alluce valgo vieni a me! Chi l’avrebbe mai detto che in questa quarantena, a sciogliere in brodo di giuggiole gli italiani più del vibratore rabbit e della pizza fatta in casa, sarebbe stato un programma televisivo sui piedi!
Ipercheratosi, piede d’atleta, micosi purulente, placche callose grosse quanto lo stretto di Messina, venghino signori, venghino: il party tra parenti si consuma dall’altro lato dello schermo piatto e si chiama Piedi a Limite. Si tratta della medical serie in onda su Real Time, canale che non manca di regalarci perle degne di essere incorniciate di fianco a un Picasso.
I pietini, come ama chiamarli il popolo fetish, solitamente nascosto nelle pieghe dell’internet o nei dm di qualsiasi ragazza che abbia mai postato una foto con dei sandali, finiscono sotto i riflettori e diventano così protagonisti indiscussi di un programma televisivo che ne esplora malattie e malformazioni.
La serie, un mix inquietante tra Vite al Limite e Malattie Imbarazzanti, nasce negli Usa con il titolo originale di My feet are killing me, ovvero I miei piedi mi stanno uccidendo. A condurla sono i giovani chirurghi podologi Brad Schaeffer (36 anni) che lavora a Hillsborough Township nel New Jersey, e la dottoressa Ebonie Vincent, 33enne che opera in uno studio a O.C in California.
Dimenticatevi delle foto dei piedi da inviare con cui avreste potuto metter su un impero: la visione di questo programma è sconsigliata ai deboli di stomaco. Operazioni, interventi da cardiopalma e patologie assurde sono all’ordine del giorno e senza alcuna pixelatura. Nonostante questo piccolo particolare, gli italiani non si sono certo tirati indietro e anzi, hanno parecchio gradito. A darne prova è lo share: il 27 aprile si è raggiunto il 2.5% ovvero mezzo milione di spettatori. Colpa della noia o delle troppe repliche? Chissà.
Dopotutto, a ciascuno il suo… Feticismo.
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