Alla fine a mancarci non sono solo le grandi cose: incontrare gli amici, uscire sereni e in totale sicurezza, poter tornare a scuola o a fatturare con la massima carica. La verità è che ci mancano anche tante piccole cose, frivolezze: l’aperitivino post lavoro coi colleghi, lo scazzo con il tizio davanti in tangenziale che va a 50 all’ora, il caffè al bar. Già, il caffé al bar. Coniugato nella versione che preferite: cappuccio, ginseng, macchiato, americano, marocchino, in vetro, in tazza grande. Accompagnato immancabilmente da una soffice brioche. Una piccola gioia della vita, un momento che per tanti è più che altro un rito che scandisce in modo rassicurante le giornate. Tac il caffettino la mattina, prima del lavoro, per partire con lo sprint giusto. E adesso?
E adesso niente, perché ormai da settimane al bar non ci possiamo andare, e le nostre giornate sono decisamente diverse da prima, molto più simili, generalmente più lunghe e noiose (ok ok, magari non per tutti ma dai, in linea di massima è così). Adesso il caffé ce lo facciamo da soli, a casa, ma non è la stessa cosa e lo sappiamo. Così ci prende la nostalgia di quando passavamo dal nostro baretto del cuore, a fare due chiacchiere al volo con la solita sciura seduta al tavolo col giornale. O magari ci prende un po’ di commozione al pensiero della pausa caffé alle macchinette con i colleghi: com’era bello lamentarsi di quanto faceva schifo?
E le brioche al banco, vogliamo parlarne? “Ce l’ha vuota?”, “Con l’albicocca per favore”, “Voglio quella con il cioccolato”. Ah, che meraviglia. Adesso invece a fare scorpacciate di merendine preconfezionate che, per carità, vanno benissimo per affogare noia, preoccupazioni e attesa infinita. Però, vuoi mettere la brioche al bar? E quel fastidio che ci assale quando qualcuno osa definirla cornetto, che capisci subito di avere a che fare con un Giargiana.
Vabbé ma quindi, che si fa? Per tornare al bar ci toccherà aspettare, ma probabilmente ci andremo dopo essere passati da parrucchiere e centro estetico per evitare di ordinare cappuccio e brioche con le sembianze di Chewbecca. E fino ad allora non possiamo fare altro che prenderci la colazione col delivery per vietare assembramenti. Take away, insomma. Oppure si può ordinare a domicilio, con Pavé ad esempio: se presentate la richiesta entro le 14, la mattina successiva vi consegnano brioche, sfogliatine, crostate, monoporzioni e tanta altra roba buona. Non è la stessa cosa, lo sappiamo, ma why not?
Articolo scritto da Wendy Migliaccio
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