Mr. Coronavirus colpisce ancora. Quest’oggi vediamo come il ben noto Covid-19 stia stravolgendo il mondo del mercato immobiliare milanese. Partiamo, prima di tutto, dalle preferenze di chi ha intenzione di cambiare casa. Piccola, accogliente ma centrale? Macché. A incidere sui nuovi gusti dei milanesi sono stati senza dubbio i mesi di quarantena. La frustrazione di non avere manco due centimetri di balcone dove prendere un po’ di sole, l’invidia per i vicini possessori di un giardino che pure durante il lockdown si sfondavano di grigliate, la pesantezza di condividere il salotto con bambini urlanti in pieno smart working. E poi, ancora, la necessità di non doversi sempre guardare in faccia ma avere qualche spazio in più per sé. Tutto questo ha fatto sì che chi deve comprare casa, ne stia già cercando una più spaziosa, anche se periferica. Chissenefrega della vista Duomo, voglio il terrazzo.
Intanto da fine febbraio si registra un considerevole calo delle vendite. Stando ai dati del Notariato a Milano, a marzo i rogiti riguardanti immobili residenziali sono diminuiti del 55,4% rispetto allo stesso mese del 2019 e anche i mutui hanno registrato un calo del 54%. Secondo uno studio di Abitare.co anticipato da Corriere, in questo sfavillante 2020 si registreranno a Milano 21mila compravendite di case, cinquemila in meno rispetto al 2019 e 6.800 meno di quante se ne stimavano prima del lockdown.
Come abbiamo già visto, quindi, in questo periodo si preferisce affittare che comprare. Ma quando l’emergenza sarà finalmente passata (quando? Eh, quando?) ovviamente si tornerà ad acquistare, anche se, come dicevamo, il mercato si dovrà adattare alle nuove esigenze degli acquirenti. “I cantieri in opera a Milano presentavano originariamente una quota anche importante di appartamenti di taglio piccolo o che non prevedevano la presenza di un balcone”, ha dichiarato Giuseppe Crupi, ceo di Abitare co. “Si stanno approntando le modifiche per ottenere l’accorpamento di due unità per crearne una sola dotata di balcone. In altri si stanno rimodulando i tagli della abitazioni per favorire la presenza di spazi dedicati allo smartworking”.
Quindi chi sta costruendo abitazioni ha capito l’andazzo e sta modificando gli appartamenti in corso d’opera, in modo da renderli più ampi e soprattutto dotarli di un balcone, che ormai è diventato il sogno erotico un po’ di chiunque.
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