Con una notizia così, sarebbe d’obbligo aspettarci anche l’abbinata risvoltino e mocassino in velluto con iniziali e invece, dobbiamo rinfoderare tutti i cliché sul bauscia con il macchinone.
Se a Milano non ci stupiremmo nel una Smart appesa tipo Opossum a un albero in rotonda, nel padovano, al contrario, i parcheggi selvaggi saltano subito all’occhio. Domenica pomeriggio in pieno orario pennichella, in quel di Largo Europa all’altezza del trendissimo Bar Baessato, ecco apparire il re dei parcheggi cafoni.
Quella che inizialmente sembrava essere l’esposizione di una Porsche Sport Speedster Turbo Look di colore giallo, in cui l’hostess si era momentaneamente assentata per una pausa siga, si è rivelato essere invece il parcheggio creativo di Carlo Mancuso, imprenditore, viveur 66enne, cliente abituale del noto locale.
«L’ho messa lì sotto perché aveva iniziato a piovere, mi si è incastrata la cappotta e non volevo che si bagnasse. Per la mia giallina farei questo e altro. È l’unica al mondo di quel colore. Ce l’ho dal 1994 e per me è come una figlia», si è giustificato l’uomo, trovandosi davanti un comitato d’accoglienza in divisa dall’aria tutt’altro che entusiasta.
Il bar alla moda è una nota calamita di guidatori che a skills manageriali in fatto di posizionamento e gestione delle proprie vetture sembrano essere secondi solo ai piloti di Formula1.
Mancuso, al posto di reagire come ci hanno abituato alcuni soggettoni in Montenapo, con una sincerità disarmante ha chiesto scusa ai suoi concittadini:
«L’ho fatto solo per proteggerla dalla pioggia. Non mi hanno multato ma continuavano a chiamare la mia macchina bussolotto. Avessero dato del vecchiotto a me, avrei preferito di gran lunga. Comunque ci tengo a spiegare ai padovani che non volevo fare l’arrogante, è stata solo una improvvisata».
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