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Chissà cosa ne penserà il nostro Beppe nazional-cittadino della proposta che arriva dalle Barbados e invita i lavoratori stranieri a raggiungere l’incontaminata isola caraibica per un anno di smart-working by the sea. Lui che ha recentemente incitato alla ripresa del lavoro in ufficio per una ripartenza della vita tradizionale della città, messa temporaneamente da parte nei mesi di lockdown e sostituita dalla modalità di servizio da remoto.

Personalmente non troviamo nulla da eccepire… sì, insomma, AVETE SENTITO BENE? Adesso ve lo spieghiamo meglio: un visto gratuito della durata di 12 mesi per vivere e lavorare, fuori sede, su un’isola da cartolina, di quelle con spiagge dall’acqua cristallina, sabbia bianchissima, conchiglie e palme. Ok, ci si dovrà portare pure il computer, ma diciamolo, forse nemmeno ci si era mai spinti a fantasticare su un simile scenario che, a voler essere pragmatici, si traduce in un iconico fatturare ai Caraibi.

L’iniziativa – denominata Barbados Welcome Stamp è stata lanciata dal Primo Ministro delle Barbados, Mia Amor Mottley, decisa a puntare sui lavoratori in smart working per far fronte all’importante calo della domanda turistica causato del covid che, un po’ in tutto il mondo, specialmente nelle località su cui il turismo ha un forte impatto economico, ha spinto le amministrazioni locali ad aguzzare l’ingegno per attrarre visitatori e vacanzieri stranieri presso i propri lidi. E se si considera che per questo piccolo Stato caraibico – secondo i dati della Barbados Hotel and Tourism Association –  il turismo vale il 12 per cento del Pil e ai turisti è indirettamente legato il 40 per cento delle attività economiche, si capisce bene quanto siano urgenti misure innovative per la ripresa del Paese.

«Non avete bisogno di stare in Europa, negli Stati Uniti o in America latina se potete venire qui per un po’. Potete andare e tornare», ha detto il Primo Ministro. E la sua idea potrebbe davvero rivelarsi vincente, visto il successo e l’ormai dimestichezza di aziende e professionisti che, facendo di necessità virtù, hanno ben risposto alla modalità del lavoro agile, durante i passati mesi di isolamento forzato.

L’idea è di partire con il programma entro luglio, in concomitanza con la riattivazione dei voli da e verso l’isola. Prima di trasferirsi, sarà necessario effettuare un test che accerti la non positività al Covid-19: l’isola, infatti, finora, è stata fortunatamente poco colpita dal virus, contando 98 contagi e 7 vittime.

Ora non resta che vedere quante e da quali parti del globo arriveranno le fortunate adesioni: sarà un vero Imbruttito capace di rinunciare al traffico, allo smog, agli open space e ai colleghi chiassosi in cambio di una bianca, soleggiata e silenziosa spiaggia? Una cosa è certa: l’aperitivo non mancherà, state tranquilli. Ma probabilmente sarete scalzi e nel vostro bicchiere ci sarà un ombrellino. Ed è subito Barbados da bere.

Articolo scritto da Maria Teresa Falqui

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