Caro Renato Pozzetto,

ti scriviamo per farti tantissimi auguri per il tuo ottantesimo compleanno. In molti hanno spoilerato la notizia nei giorni scorsi. Sai come è il mondo di internet, per racimolare qualche clic prima degli altri sono capaci anche a raccontarti che cambia l’ora con due settimane d’anticipo. Noi invece crediamo che fare gli auguri prima del tempo porti pure un po’ sfiga, e ci tenevamo ad aspettare la data esatta, il 14 luglio.

Sei nato nell’anniversario della presa della Bastiglia e si può dire che, con il tuo modo di recitare inconfondibile, hai portato la Rivoluzione nella commedia all’italiana.

Ottanta come gli anni in cui sono usciti alcuni dei tuoi film più famosi. Uno su tutti, Il Ragazzo di Campagna al quale dobbiamo molto di quello che siamo. Quando su questo blog ci capita di scrivere un TAAC! il pensiero vola immediatamente lì, all’angusto monolocale preso in affitto a peso d’oro da Artemio. Non è affatto uno stereotipo: per molti di noi Giargiana catapultati a Milano, l’impatto con la metropoli è stato proprio così. Con interessanti prospettive per il futuro ci siamo divincolati tra le morse di questa città. Chissà se ora, con lo smart working, quelli che sono tornati temporaneamente al proprio Borgo Tre Case hanno ritrovato il trattore e la Maria Rosa in versione da battaglia. Torneranno?

Già, perché le repliche di certe pellicole cult con te protagonista ci hanno tenuto compagnia durante i lunghi mesi di lockdown. Nei momenti più bui come sempre ci hai fatto sorridere, ma anche dimenticare per qualche ora quello che stava capitando fuori dalle porte delle nostre case.

Hai segnato un’epoca. Ogni volta che vogliamo fare i ganassa chiediamo Vabè cià, quanto costa la baracca? Quando per strada incontriamo un cavall..ehm un alano non ci interessa se la padrona l’ha fatto castrare perché signora, il cane non ho mica paura che mi inculi, ho paura che mi morda. Quante volte poi ci è capitato di esclamare Eh, la Madonna!, anche soltanto tra noi e noi, alla vista di una persona particolarmente avvenente? Oppure lo spot del panetùn Motta, perché il Natale, quando arriva arriva.

Ottanta candeline. Chissà quante ne hai vissute? Sei un F205 purosangue, ma la tua vita è stata un continuo oscillare tra Gemonio vicino al Lago Maggiore e Milano. In città hai conosciuto l’inseparabile Cochi e avete contribuito insieme a dare lustro al cabaret milanese. Dai tempi all’Osteria dell’Oca a quelli del Derby Club. Tutta la gente a cantar e ballar con la Canzone Intelligente. Una Milano che non c’è più, ma che ha fatto la storia. Il nostro più grande sogno è quello di essere i vostri (in)degni eredi nell’epoca digitale.

Ora però non facciamola troppo lunga. Sono cose che sai. Sperando che qualcuno ti faccia arrivare il nostro messaggio di auguri, con affetto ti mandiamo un grande abbraccio. Di cuore, BUON COMPLEANNO!

Il team Imbruttito.

E, la vita la vita
e la vita l’è bella, l’è bella
basta avere l’ombrella, l’ombrella
ti ripara la testa,
sembra un giorno di festa. [Cochi e Renato]