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Qualche settimana fa la Conferenze delle regioni aveva annunciando lo slittamento della data d’inizio saldi: non più il 4 luglio ma il primo agosto. Perché? Innanzitutto per rispondere alle esigenze dei commercianti, che necessitavano di tempo per organizzarsi al meglio in modo da garantire al cliente sicurezza e distanziamento. Non solo: visti i mesi di lockdown e il conseguente calo degli acquisti, i negozi sentivano l’esigenza di vendere a prezzo pieno ancora per un mesetto. La scelta di posticipare, quindi, è stata voluta dal 52% delle attività (il 29% li avrebbe addirittura sospesi, i saldi).

Tutto giusto sulla carta, peccato però che questa scelta si stia rivelando un vero flop. Già, perché ora dell’inizio dei saldi, molta gente avrà già preso il volo verso mare, montagna, collina, insomma, verso le tanto agognate vacanze. Cittadini pochi, quindi, e turisti manco a parlarne. Aggiungiamoci la crisi economica causata dal Coronavirus e il poco, comprensibile entusiasmo nello strisciare la carta per fare shopping.

Per tentare di attirare potenziali clienti molte attività hanno, in realtà, già cominciato con gli sconti. Finché non arriverà il primo agosto, però, non si può sbandierare la parola saldi. E allora vai di promozioni, prezzi speciali, offerte o magari special prize (hai visto mai che passi un turista straniero). Però…c’è un però. “Senza la parola saldi se ne va almeno un 30% di incasso, la situazione è davvero complicata”, ha spiegato Gabriel Meghnagi, presidente delle vie associative di Confcommercio Milano.

Basta farsi un giro, non importa dove. Da Monte Napoleone al centro commerciale più sgangherato, tutti i negozi provano ad arrangiarsi offrendo sconti e promozioni anticipate. “Era esattamente l’anno in cui una scelta del genere non doveva essere fatta – ha continuato Meghnagi – come si è potuto pensare che a luglio la gente, dopo il lockdown, in crisi o in cassa integrazione, potesse o volesse comprare a prezzo pieno? Oltretutto la gente era abituata al fatto che i saldi iniziassero a luglio. La gente non si fida della percentuale degli sconti, non per sfiducia ma perché con i saldi veri e propri lo sconto aumenta”. Il risultato è una vera e propria disfatta. “A giugno eravamo a un 50% in meno di incasso rispetto al giugno 2019 ha concluso Meghnagi – adesso siamo precipitati a un meno 80 % giorno su giorno rispetto allo scorso anno”.

Disastro.

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