Oltre a corsi di yoga, indigestioni di Netflix e valangate di tute, il lockdown ha portato con sé anche qualche buona idea. Una di queste si chiama Muma, ed è il primo gin made in Puglia realizzato con acqua di mare. Non pensate subito al retrogusto di acqua salata con sentore di sabbia e meduse. Si tratta dell’acqua purificata del Mar Mediterraneo, unita a sei botaniche (camomilla, ireos, cannella, limone, arancia e ginepro) e a un ingrediente segreto.
L’idea è stata partorita a Trinitapoli (provincia di Barletta-Andria-Trani) da Savino Muraglia, imprenditore e produttore di extravergine di oliva ad Andria, e i fratelli Marinaro, esperti di birra artigianale. A loro si aggiunge Stefania Urso, professionista del marketing e della comunicazione nel settore food.
“Volevamo fare qualcosa di legato al territorio – ha spiegato proprio Urso – Un anno fa siamo partiti e nessuno aveva competenze nel mondo del gin. Ci siamo fatti aiutare da Mattia Pastori, bartender internazionale di Milano, che ci ha permesso di definire quattro diverse ricette“.
E visto che, va bene il contenuto, ma pure l’occhio vuole la sua parte, grande attenzione è stata rivolta al packaging. Elegante e stiloso, con un design che richiama il numero otto: prima di tutto come i lati di Castel del Monte, eccellenza pugliese Patrimonio Unesco dall’inconfondibile pianta ottagonale, scelta come perimetro dell’etichetta; e poi bé, pure gli ingredienti sono otto. Il Muma Gin, commercializzato a 41,8 di percentuale alcolica, è disponibile in due formati: da 500 ml e da 40 ml, quest’ultimo nella dose precisa per preparare un Gin Tonic bello fresco. “L’idea è di entrare nelle case e risolvere il problema di chi non sa fare i cocktail – ha concluso Stefania Urso – in tal modo si ha già il dosaggio giusto. E potrebbe essere interessante per i ristoranti e per gli eventi”.
Dalla prima produzione sono venute fuori 4mila bottiglie grandi e 2mila mignon, in vendita offline e sul sito Muma Gin. Vi abbiamo fatto venire l’acquolina (di mare) in bocca?
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