Un’altra stilettata dritta al cuore di Milano. Un’altra vittima illustre del Covid. Il Saigon, celebre ristorante vietnamita di via Archimede, chiude per sempre. Quello spazio elegante, dalle luci soffuse e l’atmosfera fighetta, tanto amata da starlette e calciatori, ha abbassato la saracinesca. Ad annunciarlo è stato l’imprenditore Luca Guelfi, proprietario di altri cinque ristoranti del centro. Il motivo della chiusura è uno: “Milano non è più Milano“, ha dichiarato Guelfi laconico.
“Per la prima volta nella mia vita, devo gettare la spugna non per colpe mie”, ha esordito l’imprenditore su Facebook, lanciando una frecciatina enigmatica. E poi via con l’elogio di se stesso e del locale: “Non avevo sbagliato niente. Il ristorante più bello di Milano, almeno, così dicono in tanti. Si mangiava da dio, l’atmosfera elegante ma non respingente, i profumi, le candele… la musica! Entrandoci era un viaggio. New York, Hong Kong, Los Angeles. Ti sentivi in qualsiasi parte del mondo. Il pubblico era internazionale, stranieri di passaggio a Milano per business o per turismo. La maggior parte dei clienti erano a Milano per l’industria della moda. Pochi italiani, ma quelli con gran gusto. Era la mia cucina preferita. Abbiamo chiuso per un doloroso ridimensionamento del Gruppo”.
Che Milano non sia più la stessa, pare evidente. L’Italia non è più la stessa. Il mondo intero. Difficile far convivere la pandemia senza mutare, almeno temporaneamente, il proprio stile di vita.
C’è da dire che il Guelfi la crisi da Coronavirus ha provato a cavalcarla, e in qualche caso c’è pure riuscito. Durante il lockdown, mentre tutti chiudevano, lui ha deciso di buttarsi e di aprire Via Archimede gastronomia di quartiere al civico 53, una cucina fantasma dedicata solo al delivery. A inizio estate, sempre nel pieno delle difficoltà economiche, ha aperto il Rafael, un ristorante di cucina italiana e spagnola affacciato sull’Arcipelago della Maddalena, in Sardegna. “A 3 settimane dall’apertura, in una situazione di mercato disastrosa, con la Sardegna mezza vuota, il locale è sempre pieno, pranzo e sera. È una sensazione bellissima. Ma poi questa mattina, dopo una lunga e sofferta riunione, il mio gruppo ha deciso di chiudere per sempre il locale che amo di più”. Il Saigon, appunto.
Il celebre locale vietnamita di Milano aveva aperto nel 2017. “È il locale fra tutti che in una situazione cosi difficile non sarebbe riuscito ad andare avanti. Milano non è più Milano. E probabilmente prima di rivederla com’era, passerà un po’ di tempo. Troppo per riuscire a stare in piedi. Sto facendo di tutto per collocare i collaboratori in altre strutture. E ci sto riuscendo”.
Il commiato è arrivato poi anche su Instagram. “È arrivato il tramonto. Saigon vi dà un arrivederci, speriamo a presto. Chiudiamo, riapriremo quando Milano tornerà a essere Milano. La Milano del business, del turismo, della moda, dell’arte, del design, delle mostre e delle fiere. Riapriremo, è certo, magari non in via Archimede, da qualche altra parte”.
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