Se da qualche tempo accusate sintomi d’insofferenza al solo pensiero di non poter stipare la qualunque nel trolley e correre all’impazzata per l’aeroporto in direzione di un gate, sappiate che alcune compagnie aeree offrono una soluzione da prendere al volo. Si tratta dei viaggi senza destinazione: biglietti aerei veri e propri che fanno marameo alle restrizioni imposte dal Covid-19 negli spostamenti tra un paese e l’altro, offrendo viaggi in cui si parte e atterra nella stessa città. Minimo sbatti, massima resa. Più o meno.
Questa particolare tipologia di spostamento esisteva anche prima dell’emergenza sanitaria, solo che non era in voga tanto quanto i tour bus europei, per intenderci. Un esempio è la compagnia australiana Qantas, che da anni organizza tour panoramici delle distese ghiacciate dell’Antartide.
Negli ultimi mesi, visto l’andazzo, questa formula non poteva che proliferare.
Ad agosto la taiwanese Eva Air ha offerto voli con partenza e arrivo nella città di Tapei su un jet a tema Hello Kitty che sorvolava Taiwan e alcune isole giapponesi. La crociera aerea, della durata di 2 ore e 45 minuti, era accompagnato da cibo stellato servito da uno chef. La Air Nippon Airways non è stata certo da meno. Per rendere speciali i 90 minuti in aria con partenza e ritorno in quel di Tokyo, ha stupito i passeggeri con un tema hawaiano.
E ancora, la Royal Brunei Airlines, compagnia con sede nello stato del Brunei, ha proposto negli scorsi mesi una serie di voli da 90 minuti con cena, che prevedevano partenza e arrivo nella stessa città, giusto per ammirare i paesaggi mozzafiato che costellano l’Isola del Borneo. I voli erano anche accompagnati da un live comment del pilota, impegnato a illustrare le bellezze sorvolate, raccontandone storia e curiosità. Inutile dirvi che l’offerta è andata sold out nelle prime 48 ore e migliaia di viaggiatori hanno fatto richiesta per proposte simili in futuro. Non solo, molti si sono fiondati a organizzare anniversari di matrimonio e compleanni ad alta quota. Sempre meglio del giropizza.
I voli senza destinazione non sono altro che un modo per tamponare le perdite causate dalla pandemia globale e garantire continuità lavorativa a dipendenti e piloti. Questi ultimi, infatti, per non perdere la licenza di volo devono avere all’attivo una media di tre decolli e atterraggi nel giro di 90 giorni (valore che cambia in base alla compagnia).
Contando che durante la pandemia, il traffico aereo si è ridotto dell’80-90%, non c’è da stupirsi che ci sia stato un tentativo per trovare una soluzione.
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