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"Non ce la faccio, troppi ricordi", è proprio il caso di dirlo. Raga, torna il Postalmarket. Proprio lui, il mitico giornalone pieno di idee per lo shopping che tanto piaceva alle nostre mamme e alle nostre nonne. Un po' meno a noi, che ogni volta dovevamo decidere se preferivamo il pigiama a righe a pagina 10 o quello a quadri a pagina 11. Che nostalgia però, dai. Postalmarket ci ha insegnato a comprare per corrispondenza. Un avo di Amazon, praticamente. 

Il primo, rudimentale e-commerce. Ordinavi e poi sudavi freddo nell'attesa dell'agognato pacco, e dovevi pregare che fosse della misura giusta altrimenti sai che sbatti. Mica come oggi che bastano due clic per riempire il carrello virtuale di ogni cazzata. Eh, troppo facile. Ai tempi dei Postalmarket sì che si dava valore alla grana spesa.

Comunque, la notiziona è che il 2021 ci porterà il vaccino a soprattutto il Postalmarket. Una combo entusiasmante. Il catalogo di vendite per corrispondenza ha fatto l'upgrade ed è diventato un portale per l’e-commerce del Made in Italy dedicato a tutte le imprese italiane. Ma don't worry, tornerà anche il catalogo cartaceo. Figata.

Sulla cover del primo numero, Diletta Leotta. ”È per me un onore essere stata scelta per la copertina del primo numero del nuovo Postalmarket - ha dichiarato la conduttrice - che nel passato ha ospitato grandi icone di bellezza, da Cindy Crawford a Claudia Schiffer, da Carla Bruni a Monica Bellucci. È quindi un grande privilegio comparire sul mitico catalogo che ha fatto scoprire agli italiani la vendita per corrispondenza, anticipando di alcuni decenni il successo della vendita online”.

Per questo tuffo nel passato dovremo aspettare fino all'autunno del 2021, giusto in tempo per iniziare a sfogliare le pagine in cerca di idee per il Natale. "Con Postalmarket sai, uso la testa. E ogni pacco che mi arriva è una festa", recitava lo slogan dell'iconico catalogo, ve lo ricordate? Postalmarket è un'idea di business importata in Italia nel 1959 dall'imprenditrice milanese (e di dove sennò) Anna Bonomi Bolchini. L'arguzia di riportare in auge la rivista è stata dell'imprenditore Stefano Bortolussi, che prevede di fatturare tra i 500 milioni e il miliardo di euro nei primi 5 anni di attività. Top. 

E quindi, oltre al nuovo portale digitale che ok ci sta perché non siamo più negli anni Ottanta, potremo tornare a sfogliare la rivista come facevamo (o facevano i nostri genitori) decenni fa. Ora per pareggiare i conti, dopo un 2020 dimmerda, come minimo nel 2021 dovranno tornare pure il Festivalbar e Blockbuster. Attendiamo.

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