Oh, ma non sarebbe bello che tornasse Burghy, con la sua scia di ricordi e reminescenze anni '80-'90? Un fast food iconico, vero punto di ritrovo di paninari e non solo. Ma che ne sanno i 2000 delle emozioni che che ci suscita quel logo cicciottello, giallo su sfondo rosso. Bé, sarebbe davvero bello se tornasse, ma così non sarà. L'illusione ci era venuta dopo aver visto le vetrine di un locale in corso Milano 11 a Monza tappezzate con il logo di Burghy e la promettente scritta “sta tornando…”.
E invece no. Che sadismo. La fine di Burghy, come insegna Wikipedia, risale al 1996 quando venne acquisito da McDonald's. Ma si sa, l'effetto nostalgia tira sempre e del resto pure noi siamo qui a parlarne. L'idea di rispolverare il nome della storica catena italiana è venuta ad un’altra catena di hamburgerie, Burgez. Il nome è simile, ma non c'entra niente con il nostro Burghy. L'idea di sfruttare l'amarcord è stata una furbata, o per meglio dire un'operazione di marketing.
“Quando abbiamo trovato la location di Monza, a fianco di McDonald’s, ho subito pensato che fosse una cosa simpatica omaggiare e ricordare Burghy, proprio di fianco, appunto, al fast food americano che, nel 1996, ha rilevato quello italiano”, ha spiegato a Wired Simone Ciaruffoli, fondatore di Burgez. Tutto chiaro adesso, e noi che ci eravamo illusi.
"Non ci interessa sapere se il marchio Burghy non esista più o sia stato rinnovato negli anni da McDonald’s. Il nostro è un atto d’amore, e gli atti d’amore non vanno mai censurati. Se qualcuno lo farà, andremo al contrattacco con un’altra campagna”. Del resto Burgez è noto per la sua comunicazione d'impatto, come quando mise in vendita le magliette con la scritta “L’hamburger più schifoso del mondo è quello di Burgez”.
Comunque ok, rassegniamoci. Burghy non tornerà. Ora però che a nessuno venga in mente di replicare la trovata sfruttando Blockbuster sta tornando perché non potremo sopportarlo.
Seguici anche su Instagram, taaac!