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Food&drink
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Super nutrienti, biologici e tecnologici. Sono queste alcune delle caratteristiche del cibo del futuro, ciò che ci ritroveremo nel piatto nei prossimi anni. Pietanze sostenibili, cibi creati con l’ausilio dell’intelligenza artificiale e un botto di insetti. Bella roba.

C'è di buono che in questo 2020, complice la pandemia, c'è venuta voglia di mangiare meglio. Da una recente ricerca americana dell’International Food Information Council pubblicata su Forbes è infatti emerso come il 54% dei consumatori abbia deciso di adottare un’alimentazione più sana nel 2020. Bravi tutti. Ma concentriamoci sul futuro: cosa mangeremo nei prossimi anni? Pare, soprattutto, piante. Secondo un’indagine condotta da Innova Marketing Insights e pubblicata su Food Industry Executive, nei prossimi anni ci sarà un’impennata di consumi legati ai cibi plant-based, ovvero quelli a base vegetale, raggiungendo una crescita del 20% entro il 2024.

Punteremo tutto sulla sostenibilità. Secondo la testata americana Glipsecorp il nuovo anno vedrà il ritorno dei climatariani, che non sono una specie aliena ma coloro che seguono una dieta indicata per combattere il cambiamento climatico. Con il plauso di Greta Thunberg. Ma il meglio deve ancora venire: i cibi del futuro saranno a base di insetti. Fonte di proteine più sostenibili grazie al minor impatto ambientale e all’alto valore nutrizionale, certo. Ma che impressione. Oh, una ricerca di Dealroom pubblicata su Bloomberg ne è certa: si tratterà di un business che supererà i 4,1 miliardi di dollari entro il 2025. Quindi potrebbe essere un'occasione per fare della grana, perché no.

Infine, visto che mele e pere ci hanno stufato, spazio ai super-frutti dell’Amazzonia come buriti e camu-camu, ricchi di vitamina A e C, e minerali come ferro e calcio. Viene da chiedersi come abbiamo fatto a vivere senza fino ad ora, mah. Ocio anche al trend del foraging, la pratica di raccogliere piante e ingredienti che crescono spontanei in boschi e prati o lungo i fiumi, già in crescita da diversi anni, sarà sempre più frequente anche nel post pandemia. Natura e tecnologia: già perché mangeremo anche piatti creati con l’intelligenza artificiale. Startup e multinazionali inizieranno ad avvalersi di macchine e robot per digitalizzare la catena alimentare.

Tutto chiaro allora? Dai, buttate il lievito che non serve più, una bella cicala croccante e via.

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