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Editorial
lockdownmilano

Oh, ma quante parole inutili abbiamo imparato durante quest'anno di pandemia? Concetti complicati e lontani dal nostro vivere il mondo di prima, termini che mai e poi mai avremmo voluto ascoltare, ci vengono propinati H24, sette su sette e (ormai è proprio il caso di dirlo) 365 su 365.

Dalla TV e dal web siamo tempestati da un linguaggio confusionario e contraddittorio condito da toni spesso ruvidi e litigiosi. Per farla breve, non ci capiamo più una mazza. È giunto quindi il momento di fare una sintesi Imbrutitta, un bigino definitivo dei soli termini in grado di farci fare un upgrade. Abbiamo scelto per voi SPS (Solo Parole Selezionate).

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Partiamo subito morbidi toccandola piano piano: Lockdown. Circa un anno fa di botto l'Italia intera ha iniziato a imbruttirsi e a utilizzare inglesismi ad cazzum. In realtà ci siamo barricati in casa non tanto per i primi famigerati  DPCM, ma per la paura di qualcosa di sconosciuto che sembrava aver indotto in (quasi) tutti noi un senso civico scandinavo, un'unità mai sperimentata in precedenza, pure troppo. Ce l'avevamo quasi fatta e come dei pirla pensavamo addirittura che saremmo diventati migliori dopo quell'esperienza. Dura minga...  

Appena abbiamo capito che, per fortuna, di Covid si guarisce nella maggior parte dei casi, Lockdown da parola di tendenza è diventata un termine appartenente a un folkloristico passato fatto di flash mob sui balconi e panificazioni casalinghe, per approdare quindi a sacrilegio e bestemmia degna di scomunica dal popolo del web. Per chi ora osi semplicemente pronunciarlo, è prevista la crocifissione in sala tamponi e l'immersione in una cisterna piena zeppa di disinfettante di sottomarca per le mani.   

Archiviato il mostro brutto e cattivo, tutti zitti e buoni a giocare per mesi e mesi con i colori: un'altalena continua tra Zona Rossa, Arancione e Gialla (Bianca nemmeno con il binocolo), ogni tanto con rinforzi locali o generalizzati giusto per non capire più una fava su quello che si può o non si può fare. La transizione ecologica delle Autocertificazioni ha portato al consumo di tonnelate di toner e di risme di carta come se non ci fosse un domani. Il tutto costantemente accompagnato dal Coprifuoco, immancabile come fossimo sotto i bombardamenti.

Nel frattempo, gli abitanti di Israele, Vaccinati e contenti, si staranno sgolando spritzini alla nostra salute coglionandoci alla grande. Da noi, visto che tanto non controlla nessuno, ancora in piena emergenza, una minoranza di ciaparàtt si Assembra in Darsena a ballare o fuori da S.Siro prima di un derby da giocare a porte chiuse. Tutti insieme poi a mangiare allegramente la lasagna a casa dei nonni. E la Curva s'impenna... 

vaccinazioni.jpg

Per i tanti che invece cercano di tirare avanti nonostante tutto, ballano un sacco di numeri e non sono fatture e incassi, ma sbatti infiniti. C'è però una cifra che ci manda in ansia, più di qualsiasi altra, nel Bollettino pandemico: il famigerato Coefficiente Rt (o R con t per i puristi). Proprio quello che se è a 0,5 devi incontrare 2 persone infette per contagiarti, con 1 sei in pari, se è a 2 ne basta mezza. Lasciando da parte i premi Nobel per la statistica, ormai sappiamo che quando quel numero sale dobbiamo dare una grattatina ai gioielli di famiglia, perchè da lì in poi sarà l'ennesimo delirio. L'unica reazione (ancora) lecita è tracannarsi una boccia di prosecchino alle tre del pomeriggio seduti al tavolino (se e solo se in zona gialla) oppure direttamente dalla bottiglia al parchetto (zona arancione), oppure sul divano di casa rinforzato con il Campari (zona rossa).

Tema Mascherina e tutte le sue Varianti. Ancora a gennaio 2020 sorridevo tra me e me ogni volta che incontravo cinesi o turisti giappo che la indossavano perfettamente su naso e bocca. A dire il vero c'era anche una sparuta minoranza di milanesi in sbatti per le polveri sottili. Ora è un accessorio obbligatorio, ma viste le pittoresche interpretazioni sul tema, per proteggersi durante un viaggio sullo spostapoveri bisogna mettere mano al cash e comprare quella strong (sperando che i marchi CE e le certificazioni FFP2 non siano messi lì ad cazzum). 

DAD non è più una formula gentile per dire papà in inglese, ma è diventato l'acronimo del burocratese Didattica A Distanza, vero incubo di tutti i genitori e che, statistiche alla mano, danneggia in particolare le mamme che lavorano, anche in Smart Working. I ragazzini non sono tutti autonomi con partita IVA come il nostro nano Imbruttito, per cui da qualche parte dovranno pur stare. Ulteriore fattore che conferma che la vera transizione non è né ecologica né digitale, ma solo quella dallo sbatti allo sclero. 

Ora basta parole però, sarà veramente l'ultima volta che scriviamo di queste cose? Nell'attesa che una contagiosissima variante isolata a Quarto Oggiaro ci faccia aggiornare (in peggio) il dizionario della pandemia e spostare la soglia del Distanziamento Sociale a dieci metri minimo, cari Imbruttiti vi salutiamo. Paura e delirio, sempre!

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