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“Voglio un rimborso sul 2020”, la provocazione dell’artista milanese Blu che diventa opera d’arte

Il misterioso artista Blu, fondatore del collettivo artistico PXLs, si è inventato un'opera d'arte intitolata "Reso 2020". Si tratta di un modulo che invita la comunità a "restituire" il 2020

Non sarebbe bello se potessimo fare il reso del 2020? Proprio come facciamo solitamente con gli acquisti che non ci convincono. Bell’anno di merda il 2020, lo rispediamo al mittente, grazie. Ne vogliamo un altro, più bello. Uno senza pandemia ma pieno di viaggi, discoteche, aperitivi, pranzi e cene fuori, aerei, baci, abbracci, nuove conquiste, giornate a scuola. Uno pieno di normalità, dove il massimo dello sbatti era restare imbottigliati in tangenziale. Magari si potesse…

E dove non arriva la realtà, ci arriva l’arte. Il misterioso artista Blu, fondatore del collettivo artistico PXLs, si è inventato un’opera d’arte che mixa virtuale e reale e si intitola proprio Reso 2020. “Facendo seguito alla legge del diritto di recesso, che permette di restituire cosa non gradita perché oggettivamente malfunzionante, la presente missiva vuole chiedere la sostituzione in toto e senza riserva alcuna dell’anno 2020”, scrive il collettivo, chiedendo un rimborso a nome suo e di chiunque voglia unirsi al progetto.

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Uno spunto di riflessione interessante, che mira a coinvolgere i milanesi e non solo. Chi desidera effettivamente ottenere un rimborso sull’anno 2020 può compilare il modulo di richiesta sul sito Reso2020. “Lei acconsente a dichiararsi insoddisfatto degli ultimi 365 giorni passati. Dichiara di essere concorde all’espressione largamente sentita meno male che se n’è andato codesto 2020“. Pochi step: accettate le condizioni, specificate il motivo del reso e aggiungete un vostro commento.

Va che non è una call to action solo digital. Il collettivo ha appeso dei manifesti nella City, in zona Certosa e sui Navigli (ma ce ne sono anche a Codogno, Bergamo, Varese, Alzano e Nembro): vi basterà inquadrare con lo smartphone i poster con l’aiuto dell’app Aria per trasformarlo immediatamente in un quadro collettivo digitale in realtà aumentata.

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Il manifesto finale con tutte le riflessioni raccolte diventerà anche un quadro collettivo fisico che verrà stampato in tipografia con l’utilizzo di caratteri mobili in tiratura limitata di 297 copie ed esposto in alcune gallerie d’arte. Il ricavato sarà devoluto per la realizzazione di una nuova installazione artistica: un miglio a colori che unirà graficamente e simbolicamente il centro di Milano con i territori più fragili e più colpiti dalla pandemia, le periferie.

Ora tocca a voi, andate su Reso2020 e fate la vostra scelta. Vi piacerebbe davvero restituire il terrificante anno appena trascorso, oppure, tutto sommato, preferite lasciarlo lì dov’è?

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