Abbiamo chiesto a gran voce la bella stagione ed eccola arrivare in versione XL. Entro il 2100 infatti, per la gioia di chi sta pezzando solo all'idea, l'estate potrebbe durare fino a sei mesi. L'allarmante notizia arriva un gruppo di ricercatori coordinati dalla Chinese Academy of Sciences - pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters - che ha stimato la durata delle stagioni nel corso dei prossimi anni.
A causa del riscaldamento globale gestito alla carlona, alle medie latitudini nell'emisfero settentrionale l'inverno potrebbe durare appena 2 mesi. Risultato? Un'estate lunghissima all'insegna di caldazza insopportabile, incendi, tempeste frequenti e ingenti rischi per la salute.
Attualmente le nostre estati sono il 20% più lunghe di quelle regolari e prevedibili dei nostri nonni che ce l'avevano detto: non ci sono più le mezze stagioni.
Una volta appurato questo, i ricercatori hanno identificato l'inizio e la fine di ciascuna delle 4 stagioni, analizzando i dati climatici giornalieri estrapolati dalla letteratura: l'estate è passata da 78 a 95 giorni (periodo 1952-2011); l'inverno da 76 a 73 giorni; la primavera da 124 a 115 giorni e l'autunno da 87 a 82 giorni.
A questo punto gli studiosi hanno cercato di prevedere l'andamento climatico futuro. È qui che è emerso il dato shock: entro il 2100 la calda stagione potrebbe durare in media 166 giorni, bullizzando quella invernale (solo 21 giorni nemmeno tanto freddi).
A fare le spese di questo clima a singhiozzo in maniera devastante sarà ogni aspetto della biosfera (agricoltura, ecosistemi, fauna...). Stagioni sballate e più lunghe vogliono dire anche fiera delle allergie e malattie infettive (zanzare tropicali sempre sul pezzo!).
Bello quindi mangiare la granita a prendere il sole, ma non è il caso di tirare fuori la Greta Thumberg che è in noi?
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