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Concerti in tempo di pandemia? Barcellona ci prova: live con 5mila persone

Al palazzetto di Sant Jordi di Barcellona si è svolto il concerto della band pop-rock catalana Love of Lesbian. Un primo passo per valutare la fattibilità degli eventi in tempo di pandemia

Ma quanto ci mancano i concerti? La musica dal vivo, il casino, le urla sotto il palco, i nostri idoli a un passo, gli amici con cui condividere l’esperienza. Andare a un concerto nonostante la pandemia potrebbe non restare solo un sogno. A Barcellona ci hanno provato, con tutte le prudenze del caso. 

Sabato 26 marzo al palazzetto di Sant Jordi di Barcellona, in Spagna, c’è stato il primo grande concerto dall’inizio della pandemia nel paese. Circa 5mila persone si sono riunite per vedere la band pop-rock catalana Love of Lesbian. Non tantissime, ma già un bel po’ se pensiamo al periodo che stiamo vivendo. Certo, gli spettatori dovevano indossare la mascherina, ma non c’era l’obbligo di distanziamento visto che prima dello show ogni partecipante ha dovuto fare un test antigenico necessario come pass per il concerto. Solo 6 dei 5mila spettatori sono risultati positivi al Covid-19 e ovviamente hanno dovuto girare i tacchi e tornare a casa. Un team medico ha supervisionato il tutto, e pare proprio che lo spettacolo si sia svolto senza menate.

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Il concerto dei Love of Lesbian è stato il primo appuntamento del Festival per la Cultura Sicura, iniziativa promossa dalle principali istituzioni catalane proprio con l’intenzione di valutare se sia possibile mettere in scena eventi simili in totale sicurezza. Addirittura secondo due degli organizzatori del concerto, Jordi Herreruela e Ventura Barba, il pubblico dello show al palazzetto era “Più sicuro dentro che fuori, passeggiando per strada o su una terrazza”. Pensa te.

Del resto basta organizzarsi un attimo. Nel caso del Sant Jordi gli ingressi erano scaglionati e divisi in quattro punti di accesso. A ogni persona veniva provata la febbre e consegnata una mascherina FFP2, più sicura. All’interno del palazzetto, il pubblico era diviso in tre zone, tutte nella platea, ciascuna con i suoi bagni e servizi bar separati. Che tutto sommato non è un male, di solito al Forum di Assago c’è una fila infinita sia per il bar che per i bagni. Meglio così, belli veloci. 

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