Non potrebbe che essere un re, Giorgio. Il king per eccellenza, Armani, torna a far parlare di sé per un altro, eccellente motivo. Il Gruppo Armani sarà una delle prime aziende con sede in Lombardia a dare il via alla campagna vaccinale anti Covid-19, come previsto dalla delibera regionale. Ma non in un tendone qualunque, in un campo qualsiasi. Ok che si va a vaccinarsi e non a guardare una sfilata, ma un minimo di stile signori: l'attività di vaccinazione verrà effettuata presso l’Armani/Teatro, luogo che da sempre ospita le sfilate della maison.
Come si fa a non amarlo? Maggiori info arriveranno asap, intanto si sa che la partecipazione sarà su base volontaria. Inoltre, appena sarà reso possibile, la vaccinazione verrà implementata anche nelle altre regioni. "La campagna risponde all’obiettivo di ridurre il gravoso lavoro svolto dalle strutture sanitarie, facendo sì che le risorse siano impiegate all’incremento di assistenza e cura", spiega una nota del gruppo Armani.
Una scelta personale di Re Giorgio. "Anche questa iniziativa è stata fortemente voluta da Giorgio Armani in un’ottica di servizio e vicinanza ai suoi dipendenti in un momento ancora fortemente critico per la salute di tutti". Che cuore. Ma del resto non avevamo dubbi. A marzo 2020, quando la pandemia è esplosa nel modo peggiore, lo stilista ha deciso di donare 1 milione e 250mila euro agli ospedali Luigi Sacco, San Raffaele e Istituto tumori di Milano, all'istituto Spallanzani di Roma a supporto dell'attività della Protezione civile.
Non solo. Armani scrisse anche una lettera a medici, infermieri e operatori sanitari in prima linea nella lotta contro il virus. "È commovente vedervi impegnati nel vostro lavoro con le difficoltà e i grandi sforzi che ormai tutto il mondo conosce. E soprattutto vedervi piangere. Credo che questo sentimento si colleghi al mio desiderio di intraprendere la carriera di medico quando ero giovane e cercavo una mia strada. Tutta la Giorgio Armani è sensibile a questa realtà ed è vicina a tutti voi: dal barelliere all’infermiera, dai medici di base a tutti gli specialisti del settore. Vi sono personalmente vicino. Giorgio Armani"
Già questo basterebbe, ma Re Giorgio ha fatto di più. Il 26 marzo 2020 l’azienda ha comunicato la conversione di tutti i propri stabilimenti produttivi italiani nella produzione di camici monouso destinati alla protezione individuale degli operatori sanitari impegnati a fronteggiare il Coronavirus. E vabbé, che dobbiamo dirgli ancora. Inchiniamoci e basta.
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