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“Vuole avere figli?”, “Lei è religioso?”: come rispondere (da Imbruttiti) alle domande illegali durante un colloquio

Una lista di domande imbarazzanti (e teoricamente vietate) che troppo spesso ci sentiamo rivolgere durante i colloqui di lavoro. Vediamo come rispondere da veri Imbruttiti

Quante volte ci è capitato di concludere un colloquio con una sensazione sgradevole nella pancia? Con l’amarezza di aver discusso di questioni che con il lavoro in sé c’entravano poco, con l’idea di venire giudicati non per esperienza o talento ma per… altro. Tante, troppe. Lo sappiamo. Siamo lì, magari con la speranza di fare bella figura per conquistare la tanto ambita posizione e sul più bello arriva la domanda che non c’entra un cazzo. E lì per lì, il più delle volte, ci tocca rispondere con abile diplomazia anche se sarebbe onesto mandarli a cagare in tempo zero. 

Molte di queste domande, in realtà, sono illegali. Gli amici delle risorse umane o gli stessi boss non possono farle perché sono vietate per legge. Vietate, claro? Vediamo allora quali sono le question spinose e qualche idea per rispondere da veri Imbruttiti. 

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Vuole avere figli? Domanda vietata dall’articolo 27 del decreto legislativo 198 del 2006. Quante volte una donna si è sentita rivolgere questa domanda? Un’infinità. Magari mascherata eh, tipo: “Quali sono i suoi progetti personali?”, “Oltre al lavoro come si vede tra dieci anni?”. Cose così. Risposta Imbruttita: “No, io odio i bambini quasi quanto IT”. E poi si va in maternità dopo due mesi. Se lo meriterebbero. 

È sposato/a? Fidanzato/a? Domanda vietata dall’articolo 27 del decreto legislativo 198 del 2006. Cioè, già uno magari si trova a gestire relazioni complesse, casi umani e trombamicizie, ma bisogna pure discuterne con i datori di lavoro? Eddai, una bella spaghettata di cazzi propri e ciao. Risposta Imbruttita: “Ah l’amore, questo folle sentimento che…”. Così, spiazzante.

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Ha qualcuno che la aiuta con i bambini? Anche in questo caso ci si può appellare all’articolo 27 del Codice delle pari opportunità. Non fatevi fregare, stanno cercando di capire se li mollerete ogni due per tre per correre dal nano con la febbre. Risposta Imbruttita: “Non c’è bisogno, mio figlio ha 7 anni ma va già al lavoro quindi no problem“. Oh, magari ci credono.

Che lavoro fanno i suoi genitori? La disposizione del decreto 198 del 2006 si applica anche alle indagini sulla famiglia d’origine, quindi ocio. Risposta Imbruttita: “Sono due agenti segreti, ma non lo dica a nessuno”.

Lei è religioso? In generale le domande sulla religone sono vietate dall’articolo 8 dello Statuto lavoratori. Le opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore non possono essere indagate dal datore di lavoro. Risposta Imbruttita: “Il dio denaro vale?”

Cosa ne pensa della questione politica…? Come sopra, l’articolo 8 dello Statuto lavoratori vieta di fare domande di questo genere. I boss non possono curiosare tra le nostre idee politiche. Risposta Imbruttita: “Penso che sì, la situazione possa risolversi ma no, certamente si potrebbe discutere della questione ma sa, effettivamente è difficile, si potrebbe valutare di rivolgersi aNTANI”. 

Ha mai sofferto di depressione? Le domande sulla salute sono vietate dal decreto legislativo 276 del 2003. Non si può indagare nemmeno su eventuali disabilità, a meno che non si faccia parte di categorie protette. Risposta Imbruttita. “Sto benone grazie, ma ieri mi ha punto un ragno radioattivo e oggi mi sento strano”.

Oh, si scherza eh. Se vi rivolgono domande del genere mandateli a ciapà i ratt. Oppure rispondete qualcosa tipo: “Potrei denunciarla per avermi fatto questa domanda, lo sa?”. Ok, probabilmente non otterrete il posto, ma vuoi mettere la soddisfazione?

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