Mettiamo subito le mani avanti, salvo fraintendimenti e tso d'urgenza. Essere technosexual non implica il feticcio d'infilarsi apparecchi elettronici negli orifizi. Si tratta di un termine introdotto all'inizio degli anni 2000 dall'azienda Calvin Klein, che con una campagna ad hoc intendeva attrarre una clientela composta da maschi adulti interessati a tech e internet. La parola è rimasta per anni a prender polvere nelle menti di modaioli e psicologi che l'hanno recentemente tirata a lucido, immettendo nella lingua italiana l'ennesimo inglesismo.
Si bhè, quindi? Non abbiate fretta, vi spieghiamo tutto.Technosexual è apparso per la prima volta sul sito web di lifestyle maschile creato da Ricky Montalvo a descrizione di "Un narcisista dandy innamorato non solo di se stesso, ma del suo stile di vita urbano e dei suoi gadget; un uomo eterosessuale che è in contatto con il suo lato femminile e ha una passione per il tech dai telefoni cellulari ad assistenti virtuali, computer, software e Internet".
Come anche la vostra nonna centenaria avrà ormai capito, è il risultato della fusione fra tecnologia e metrosexual. Se a leggere questo misturone linguistico vi è salito il cringe, è tutto perfettamente normale. Chi - diciamocelo - utilizzerebbe mai questo tipo di etichette? Non a caso, non ha preso piede nel parlato quotidiano, anzi. Tutti sono tornati bellamente a ignorarne l'esistenza.
Torniamo però ai tecnosessuali. Sappiate che in campo medico gli psicologi attribuiscono loro uno specifico comportamento sessuale: individui con appetiti associati alla tecnologia o che, in extremis, la prediligono alle relazioni umane.
"Non descrive la smania di avere l'ultimo iPhone, quanto una parafilia legata alla tecnologia", ha spiegato l'esperto di psicologia sociale, il dottor David W. Wahl. In soldoni, si eccitano o esprimono la propria sessualità attraverso di essa.
Vi forniamo qualche esempio concreto, stile quiz del Cioè, estrapolato dalle ricerche di Wahl: i technosexual provano piacere nel ricevere interazioni social (like) e messaggi; si sentono in sintonia con i sex toys/sex dolls a tal punto da preferirli alla compagnia umana (con cui spesso non riescono ad avere rapporti); si innamorano dei personaggi dei videogiochi; sono attratti da chi si esibisce in cam (rispetto a chi è lì fisicamente con loro) e dalle assistenti vocali virtuali come (Siri, Cortana e Alexa). Insomma, i nerd della porta accanto (e non solo!).
Contando i passi da gigante del settore hi-tech e il periodo di magra pre, durante e post lockdown di molti: dobbiamo forse preoccuparci?
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