Il Presidente francese Macron si è rotto le balle del Covid e delle sue varianti. "Chi non si vuole vaccinare si chiuda in casa e non rompa i maroni", ha praticamente detto il risoluto Emmanuel, seppur con parole più eleganti. Una presa di posizione netta, categorica, che ha generato immediate conseguenze nel popolo francese e ha (forse) ispirato l'Italia ad adottare lo stesso atteggiamento. Ma facciamo un bel recap delle puntate precedenti.
In un discorso alla nazione, il presidente francese Macron ha annunciato, come previsto, l'obbligo di vaccinazione anti-Covid entro il 15 settembre del personale sanitario. "Se non agiamo da oggi il numero di casi continuerà ad aumentare fortemente e darà vita a ricoveri in aumento dal mese di agosto", ha avvertito il Presidente. Il personale sanitario che non si sarà completamente vaccinato entro il 15 settembre, non potrà più lavorare e non verrà pagato. Con buona pace dei no vax in camice bianco.
Non solo. Macron ha stabilito che da fine luglio il green pass diventerà necessario per entrare nei luoghi di cultura come musei e cinema. Da inizio agosto la misura verrà estesa a bar, ristoranti, centri commerciali, viaggi aerei, e lunghe tratte in pullman o treno. Una bella stretta per i complottisti e gli incerti in tema vaccini, che se non vorranno farsi 'sta benedetta dose praticamente dovranno restare chiusi in casa. Un modo furbo per provare ad arginare la risalita dei casi di Covid e la proliferazione della variante Delta.
Una tattica sgamatissima quella del Macron. Dopo il discorso del Presidente, tempo zero, c'è stato un boom di prenotazioni per fare il vaccino. Il capo del sito di prenotazione on-line Doctolib, Stanislas Niox-Chateau, ha detto che sono stati "926.000 i francesi che hanno preso appuntamento per il vaccino" lunedì sera. "Abbiamo registrato 20.000 appuntamenti al minuto, un record assoluto, dall'inizio della campagna", ha precisato. E bravo Macron.
E l'Italia? Che fa? Il modello francese "Sarà oggetto di discussione e valutazione nei prossimi giorni", riferiscono fonti governative, spinte dalle pressioni di diversi virologi, convinti che il pugno di ferro di Macron sia la via da seguire. Lega e Fratelli d'Italia sono ovviamente contrari alla possibilità di applicare la linea anti Covid di Macron anche da noi. Altri, come il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, sperano si segua subito l'esempio degli amici d'oltralpe. Ci sta. Abbiamo già pronto lo slogan: No vax, no party.
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